Stefano Pedica, candidato alle Primarie Pd di Roma 2016, non ha nessuna intenzione di rinunciare a dare il proprio contributo alla Capitale, qualunque sia il risultato che verrà fuori dalle consultazioni in corso oggi, 6 marzo 2016. A spiegarlo è lo stesso ex esponente dell’Italia dei Valori di Tonino Di Pietro che, come riporta “Agenparl”, questa mattina ha dichiarato:”La mia battaglia contro un Pd che ha alzato muri tra politica e cittadini continuerà già da domani, qualunque sia l’esito del voto di questa sera. Come ho detto durante la mia campagna per le primarie il partito che temo più di tutti è il mio, è il Pd, quello demotivato, arrabbiato, quello che dovrà reagire a mafia capitale e agli accordi trasversali fino a ieri considerati normali. Per questi motivi continuerò a lottare dentro il mio partito, perché lo voglio bello e pulito“.
Stefano Pedica nasce a Roma il 13 ottobre del 1957, e consegue la laurea in Geologia. Ha lavorato per molti anni alla SCAC, società sarda di produzione di calcestruzzi; è anche giornalista e responsabile dello Studio che porta il suo nome. Per quanto riguarda la militanza politica, Pedica esordisce nella Democrazia Cristiana al seguito di Francesco Cossiga, lavorando anche con Francesco D’Onofrio come suo assistente parlamentare. Nel 1994, però, la DC si scioglie, e Pedica transita nel Centro Cristiano Democratico, e contemporaneamente si occupa della segreteria di Pier Ferdinando Casini, essendone a capo. Quattro anni dopo è ancora a stretto contatto con Cossiga, passando con lui nell’UDR per sostenere le legislature di Centrosinistra. Solo un anno dopo, anche questo partito si scioglie, e quindi Pedica transita nell’UR, ancora sotto l’egida di Cossiga, e poi nella Democrazia Europea, partito con a capo Giulio Andreotti e D’Antoni. Il 2000 è l’anno in cui si impegna in prima persona nella formazione di un nuovo schieramento politico, in collaborazione con lo psichiatra e criminologo Alessandro Meluzzi, movimento che chiamano Cristiano Democratici Europei. Esso ha premesse e programmi essenzialmente centristi e si diffonde in particolare nel centro Italia, soprattutto nel Lazio, aderendo poi all’UDEUR guidata da Clemente Mastella. Prima di tentare la carriera politica in Italia, Pedica si era avvicinato a quella internazionale, candidandosi per le elezioni del 2004 con il partito di centro Patto Segni-Scognamiglio: qui raccolse poco più di 160 preferenze per la circoscrizione dell’Italia nord-ovest, ma addirittura quasi 900 in quella dell’Italia centrale. Dopo questa esperienza ci fu un periodo di stallo e transizione per l’attuale aspirante alla poltrona di Sindaco dell’Urbe, in quanto si avvicinò allo schieramento di Gianfranco Rotondi, chiamato Democrazia Cristiana per le Autonomie. Tuttavia le sue mai sopite simpatie centriste e democristiane lo fecero conseguentemente allontanare da Rotondi quando quest’ultimo decise di portare il proprio schieramento ad un avvicinamento con il centrodestra; in quel momento Pedica scelse di posizionarsi con il partito Italia dei Valori. Pronto ormai per una carriera in Parlamento, egli concorre alle Elezioni Politiche italiane del 2006 e riesce ad essere eletto come deputato alla Camera proprio nelle liste dell’Idv. Antonio Di Pietro, segretario del Partito, lo nomina anche Capo di Gabinetto presso il Ministero delle Infrastrutture. Nella Legislatura che va dal 2008 al 2013 (ovvero la XVI) Pedica si ricandida, e questa volta vince nelle liste del Senato, ancora con lo schieramento dell’ex Magistrato Di Pietro. Quasi alla fine del 2012, però, insieme ad Aniello Formisano e Massimo Donadi, Pedica avverte delle discrepanze nell’Idv, e decide di abbandonarla. Si viene quindi a creare il nuovo schieramento “Diritti e Libertà”, che però è troppo debole per concorrere da solo alle Elezioni Politiche del 2013: pertanto, esso convergerà nella lista Centro Democratico, ove Pedica non riuscirà ad essere eletto, pur essendosi candidato nella prima circoscrizione del Lazio, ovvero quella corrispondente alla provincia di Roma. Dopo questo risultato mancato, Pedica abbandona anche il Centro Democratico dando vita ad un movimento autonomo noto con il nome di “Cantiere Democratico”, per poi militare definitivamente nelle fila del PD. Questo partito, dunque, poco più di un mese fa (ufficialmente il 10 febbraio 2016) lo ha scelto per rappresentare uno dei possibili nomi della Sinistra alle difficili elezioni per il ruolo di Sindaco di Roma.