Sarà la nostra opportunità migliore per conquistare una medaglia d’oro ai Campionati del Mondo di sci alpino in svolgimento a Schladming in Austria. La discesa libera maschile in programma oggi alle 11,00 vedrà gli sciatori azzurri tra i favoriti più importanti. Paris, Innerhofer in particolare potrebbero vincere questa libera dei Mondiali, ma anche Heel e Fill potrebbero disputare una buona prova. Gli avversari principali? La squadra austriaca in primis che vorrà conquistare il titolo mondiale a tutti i costi. La pressione è tanta, la responsabilità di centrare questo risultato anche, ma c’è dietro tutta una nazione che aspetta la prima medaglia d’oro dagli atleti austriaci. Per una nazione che fa della discesa libera il fiore all’occhiello di un movimento incredibile, non vincere qui in casa a Schladming sarebbe quasi un dramma. E poi ci sarà Svindal il vero favorito assoluto, i francesi, gli altri outsider delle nazioni presenti qui in Austria. Insomma vincere non sarà facile per gli sciatori azzurri. Ci proveremo comunque, giocheremo le nostre carte fino in fondo… Per parlare della discesa libera in programma oggi abbiamo sentito Kristian Ghedina. Eccolo in questa intervista a ilsussidiario.net.
Come vede questa discesa dei Mondiali? La vedo molto bene, in un paese come l’Austria patria da sempre di questa specialità, che per questa nazione è la regina di tutti i Mondiali, l’avvenimento culminante di tutta questa manifestazione.
Gli italiani cosa potranno fare? Potranno sicuramente andare a medaglia e credo che questo obiettivo sia alla loro portata, potrebbero regalarci veramente questo risultato. Non si scopre oggi che la squadra italiana di discesa è quella più forte.
In particolare ci aspettiamo una grossa prestazione da Paris e Innerhofer. Essere così responsabilizzati sarà un problema per loro? Paris e Innerhofer sono i due discesisti azzurri più accreditati per poter portare a casa una vittoria. Essere responsabilizzati, subire troppo la pressione di stampa, mass media, tifosi potrebbe però essere un problema. Tutta questa pressione non ti dà la tranquillità necessarìa per affrontare un impegno così difficile. Bisogna essere veramente bravi a evitare che questo accada.
Quali potrebbero essere gli avversari più pericolosi degli azzurri? Gli austriaci innanzitutto che correranno in casa e saranno molto motivati, Svindal, i discesisti francesi. Loro potrebbero essere gli sciatori in grado di impensierire maggiormente gli sciatori azzurri.
Gli austriaci scieranno con tante motivazioni, avranno qualcosa in più? Correre in casa darà tante motivazioni agli atleti austriaci, tra l’altro a caccia di un successo di prestigio in questi Mondiali. Potrebbe però come nel caso degli atleti azzurri responsabilizzarli molto e questo potrebbe essere un problema, per la pressione esercitata su di loro, da tutta una nazione che vive di sci.
Un giudizio sulla pista a livello tecnico.
Per 2/3 è una pista dove bisogna lasciar correre gli sci, ma bisogna stare attenti a tutti i dossi che s’incontrano, poi nella parte finale del tracciato c’è un muro, da affrontare nel modo migliore possibile.
Ci sarà il rischio sicurezza per questa discesa, come il Super–G donne? No. Escluderei tutto questo, non credo che possa esserci un problema sicurezza nella discesa. La stessa Vonn nel super-G ha commesso degli errori che ha pagato. Una cosa sola mi sento di sottolineare, quella come è successo nel supergigante donne, di mettere le porte sotto i dossi. Una decisione che gli organizzatori dovrebbero evitare, visto che gli sciatori, pur avendo provato la pista in precedenza, non sono in grado a quella velocità di vederli.
Le piacciono finora i Mondiali? Direi di si, l’ambiente è stupendo, c’è tanta gente, l’Austria è proprio il paese ideale per ospitare una manifestazione così importante. Noto una sola differenza che è stata quella della mia esperienza di atleta. Quando arrivavano i Mondiali o le Olimpiadi facevo fatica ad abituarmi ai ritmi di questi appuntamenti così importanti. Facevo fatica rispetto alle abitudini che tenevo in Coppa del Mondo.
(Franco Vittadini)