Milano fallisce ancora. Debacle dell’Armani, che perde la settima e decisiva partita dei quarti di finale di basket contro Siena e ancora una volta mostra tutti i suoi limiti contro una Montepaschi invece straordinaria e con Hackett trascinatore. Luca Banchi in panchina vince il duello con Scariolo. Le semifinali vedranno così l’Acea Roma contro la Lenovo Cantù, in una serie che comincerà già domani sera, e la capolista Cimberio Varese che incontrerà appunto la Montepaschi Siena a partire da sabato. Due sfide (sempre al meglio delle sette partite) che si prevedono molto combattute per decidere le finaliste del campionato 2012-2013. Per commentare i quarti e presentare le semifinali del campionato di basket abbiamo sentito Valerio Bianchini. Eccolo in questa intervista per IlSussidiario.net.
L’Armani eliminata fallisce un’altra volta l’appuntamento con lo scudetto… Milano è arrivata ai playoff con l’organico più forte, eppure ha fallito. Vuol dire che nello sport non basta essere sulla carta la squadra più competitiva. Nelle partite bisogna sempre impegnarsi fino in fondo per vincere. Ad esempio nell’incontro decisivo i giocatori dell’Armani non hanno giocato con il coltello tra i denti, non hanno dato tutto in campo.
Quali le colpe dei giocatori, quali di Scariolo, quali della società? Le colpe di questa eliminazione di Milano vanno suddivise. Penso però che i principali responsabili siano i giocatori, che hanno interpretato male questa serie non immedesimando dentro di sé le aspettative che hanno i tifosi di una grande città. Certo anche Scariolo, un allenatore che in carriera ha vinto un Mondiale, ha sbagliato. Doveva dimenticare il suo ruolo internazionale per calarsi maggiormente nel campionato italiano.
E i dirigenti? Ci sono anche le responsabilità della società. Stupisce che una grande holding come l’Armani non riesca a essere vincente anche nel basket. Forse però per fare questo dovrebbe circondarsi di persone più esperte di sport, in grado di centrare quei traguardi che si prefigge.
Siena quanto ha inciso in questa eliminazione? Era una squadra profondamente rinnovata. Ha brillato in questa vittoria con Milano la guida tecnica di Luca Banchi, la sua capacità di impostare tatticamente la serie con una difesa mista vincente. E poi c’è la grande prova di Hackett, che s’è dimostrato grande giocatore specie in gara-7, dove ha vinto il duello personale con Gentile.
Ora Varese-Siena: che serie sarà?
Una serie equilibrata, dove si troveranno di fronte la maggior freschezza e l’ottima organizzazione di gioco di Varese e il tatticismo importante che Luca Banchi imporrà alla sua squadra. Sono due squadre che difendono bene, come le altre due che sono arrivate in semifinale. La difesa è stata la caratteristica principale delle formazioni arrivate a questo punto del campionato.
L’entusiasmo di Varese contro l’esperienza di Siena? Dovrebbe essere in parte così, anche se Siena è squadra profondamente rinnovata. Certo ha dalla sua l’abitudine a giocare in Eurolega. Dovrebbe contare anche la capacità di reggere nel modo migliore questa serie infinita di 7 partite.
Quale squadra vede favorita? Pronostico decisamente difficile da indicare.
Cosa si aspetta invece da Roma-Cantù? Un incontro molto interessante. Complimenti a Datome che ha fatto una grande stagione e a Calvani che si è dimostrato un grande allenatore. Sono due punti fermi di Roma, che potrà giocarsi le sue possibilità di andare in finale, da sorpresa di questo campionato. Di Cantù dico invece che ci avevano sorprese in negativo le sue prestazioni nella Regular Season. Ora eccola di nuovo a una posizione che le compete.
Più chance per Roma o più per Cantù? Molto equilibrata anche questa serie. Non so proprio a chi dare i maggiori favori del pronostico.
Sarebbe meglio che vincesse Roma per il basket italiano? La finale ideale sarebbe stata Milano-Roma. E certo se Roma andrà finale il Palaeur sarà sempre pieno, un aiuto non indifferente. Ma per risollevare il basket italiano servirebbero altre cose, come una maggiore operazione di marketing per far apparire il basket sui giornali politici, dirigenti maggiormente competenti, una Lega che pensi allo sviluppo, una Federazione che non pensi solo alla Nazionale ma cerchi di rivitalizzare i vivai, serbatoio futuro del basket italiano.
(Franco Vittadini)