A distanza di un mese dal ricovero lampo di 24 ore che l’ha portata in ospedale per una gastroenterite, la Regina Elisabetta da un nuovo motivo di preoccupazione ai suoi sudditi, ma di tutt’altro tipo.
Il Daily Star ha dato notizia di un aumento che la sovrana britannica si sarebbe auto-assegnata per un totale di sei milioni di sterline (sette milioni di euro), che peseranno sulle spalle dei contribuenti, proprio nel momento in cui i tagli alle indennità colpiscono milioni di cittadini.
Questo aumento (il primo da vent’anni sullo stipendio che le passa lo Stato) ha portato una crescita del 20% delle entrate della casa reale che ammontano in questo momento a 36 milioni di sterline, ossia 42,3 milioni di euro.
Il motivo di questa Sovereign Grant, Sovvenzione Sovrana? Spese di mantenimento per palazzi, giardini, viaggi e funzioni ufficiali.
La regina non è nuova a queste richieste: nel 2012 aveva chiesto un aumento di 15 milioni annui per riparare i suoi castelli (oltre a Buckingham Palace anche quello di Windsor e di Balmoral in Scozia) che a suo dire sono in pessimo stato, ma il parlamento aveva risposto di no.
Ora ci riprova in un momento quanto mai poco opportuno, visto che sulle spalle dei cittadini grava la recente “bedroom tax” voluta dal premier David Cameron, una legge in vigore dal 1° aprile e imposta a chi ha una stanza da letto in più rispetto alle esigenze familiari, che vedrà ridotti del 14% i propri contributi per l’abitazione. Inoltre sono stati introdotti nuovi tagli sugli aiuti fiscali comunali, sugli sgravi ai disabili e sui contributi abitativi.
Una situazione già critica che ha fatto firmare a circa 300 mila cittadini britannici una petizione nella quale chiedono al ministro del lavoro Ian Duncan di provare a vivere con 7,57 sterline al giorno (8,90 €), 62 € a settimana, e con il ministro che ha detto di potercela fare, quando ha commentato al quotidiano locale Wanstead and Woodford Guardian: “Sono stato disoccupato due volte nella mia vita. So cosa vuol dire vivere con il salario minimo”.