113 scosse in 75 minuti sono state registrate oggi nell’area flegrea dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Lo sciame sismico, composto da terremoti di intensità relativamente bassa (solo alcuni hanno raggiunto magnitudo superiore a 1), ha generato molta paura tra gli abitanti ma al momento non si non si registrano danni a edifici o persone. Come confermerà in questa intervista per IlSussidiario.net Marcello Martini, direttore dell’Osservatorio Vesuviano che ha registrato le scosse, l’evento di oggi è stato accompagnato dal cosiddetto fenomeno del bradisismo, cioè un lento sollevamento del suolo in atto da questa mattina in tutta l’area attorno a Pozzuoli. Le scosse, verificatesi ad intervalli di pochi minuti, in alcune occasioni sono state accompagnate da forti boati che ovviamente hanno terrorizzato la popolazione, mentre l’epicentro dell’evento è stato localizzato nel vulcano Solfatara. «Lo sciame sismico, avvenuto nell’area flegrea, ha avuto inizio intorno alle 9.15 e si è sviluppato in una sequenza di eventi di bassa magnitudo, la cui attività è durata fino alle 11.30», ci spiega Martini. «Tutti gli eventi, anche se avvertiti distintamente dalla popolazione, sono stati di bassa magnitudo e rientrano quindi nella casistica che ticamente connota l’area. L’unica caratteristica da sottolineare, rispetto ai precedenti episodi, è stato il numero maggiore di eventi avvenuti in successione».
Martini ci conferma dunque che lo sciame sismico è legato al fenomeno più generale del bradisismo, vale a dire la deformazione del suolo dei campi flegrei che «allo stato attuale è in sollevamento, a partire dal 2005. Questo fenomeno si è presentato in passato anche con crisi decisamente più acute, in particolare negli anni Settanta e Ottanta, quando singoli episodi hanno raggiunto un sollevamento anche di un metro e mezzo, accompagnati da sciami di attività sismica molto più intensi con magnitudo fino a 4».
Gli eventi che invece si registrano da qualche anno a questa parte sono localizzati principalmente nell’area più centrale della caldera flegrea, mentre l’ultimo evento avvenuto oggi ha interessato l’area più vicina a Pozzuoli e alla Solfatara. «Attualmente il fenomeno si è interrotto – conclude Martini – e da qualche ora non registriamo più eventi. Non mi meraviglierei però se in futuro dovessero avvenire altri simili fenomeni, proprio a causa del fatto che l’effetto di sollevamento, anche se non confrontabile con quello degli anni Ottanta, è comunque in atto. Con un tasso di deformazione nell’ordine di pochi centimetri al mese, quindi, si possono generare nuovi eventi sismici come quello che abbiamo sperimentato stamattina».
(Claudio Perlini)