Per la conferenza di presentazione dell’imminente visita a Milano del patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo, capo spirituale della comunione ortodossa, per partecipare agli eventi legati alla commemorazione dei 1700 anni dell’editto di Costantino, che nel 313 sancì la libertà religiosa, si sono mosse anche le autorità civili: accanto al “padrone di casa”, l’arcivescovo di Milano cardinale Angelo Scola, venerdì 10 maggio in Curia erano presenti anche il ministro della Difesa, Mario Mauro; il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni; il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà; il sindaco, Giuliano Pisapia. Una presenza che sigilla l’importanza della visita di Bartolomeo, che nasce sì da uno spirito ecumenico, da un cammino di ricostruzione della comunione tra la Chiesa Cattolica e quella Greco-ortodossa, ma che testimonia con fermezza che la libertà religiosa non riguarda solo la sfera spirituale, ma che investe ogni aspetto della vita, quindi anche la sfera politica e civile. Tra l’altro, pressoché in concomitanza con l’intervento del cardinale Scola, è giunta notizia da Istanbul della scoperta di un attentato alla vita proprio di Bartolomeo I, che avrebbe dovuto essere ucciso il prossimo 29 maggio, 560esimo anniversario della conquista di Costantinopoli da parte degli eserciti islamici. “Ma è proprio dall’ecumenismo – ha affermato l’arcivescovo di Milano – che possiamo affrontare con realismo l’interculturalità e l’interreligiosità che segnano la città di Milano”.
Nella pagina seguente il video dell’intervento in cui il cardinale Angelo Scola spiega l’importanza della visita del patriarca Bartolomeo I a Milano dal 14 al 16 maggio prossimi.