Paolo Maria Cassamagnaghi, 31 anni, segretario della Lega Nord a Bresso e per la prima volta candidato in Consiglio comunale, è figlio di Roberto, ex candidato di Pdl e Lega Nord che si ripresenta con una sua lista civica.
Quanto ha influito suo padre nell’avvicinamento alla politica?
“In realtà ha influito zero sul mio impegno, ho cominciato all’università e lui era nettamente contrario. Anzi, è un po’ colpa mia se cinque anni fa si è candidato sindaco: la mia spinta è stata decisiva quando era in dubbio se accettare o meno. Io sono più uomo di partito di lui, faccio politica da ormai dieci anni, prima in Forza Italia e ora con la Lega da segretario cittadino. In questa tornata elettorale avremo addirittura cinque liste civiche: in generale, credo che una lista nata a meno di due mesi dal voto difficilmente possa avere lunga vita, mentre quella di mio padre è attiva e costante dal 2008. I partiti, in compenso, hanno ormai perso la loro credibilità, salvo alcune realtà legate al territorio come la Lega. La gente è stufa di scandali continui”.
Sua madre come sta affrontando il doppio impegno politico in famiglia?
“Al figlio la mamma non dice niente perché sa che non l’ascolta (ride, ndr). I miei genitori hanno cercato di sconsigliarmi la candidatura a sindaco per il mio bene e comunque mio padre credo avrebbe fatto un passo indietro. Fino all’ultimo ho cercato di convincerlo politicamente a non presentarsi perché destabilizzerà il centrodestra: lui ha una grossa popolarità nella città, la spinta dal basso dei cittadini è fondamentale. Se penso di votarlo? Esiste il voto disgiunto…”.
Quindi era lei il candidato sindaco per il centrodestra?
“Sì, da segretario sono orgoglioso di aver riportato un candidato primo cittadino del Carroccio che mancava dal 1994: prima devo curare l’interesse del mio partito, nonostante mio padre. Non è stato semplice rifiutare ciò che l’assemblea aveva stabilito, ma i militanti hanno capito e apprezzato molto la mia decisione”.
E come commenta le dichiarazioni del candidato leghista Adriano Radaelli, pronto a sostenere ogni lista civica ad eccezione di quella di suo padre?
“Radaelli ha la memoria corta: si deve ricordare che è candidato sindaco grazie a me, perché io ho rifiutato. Gli eventuali apparentamenti al ballottaggio dipenderanno solo ed esclusivamente dal partito, che gli dirà per filo e per segno come dovrà comportarsi. La Lega, prima di tutto”.