Prima era solo un’ombra, un nome che si celava dietro il blog di Beppe Grillo e la forza mediatica del Movimento 5 Stelle. Ma dopo la puntata di ieri di Piazzapulita, Gianroberto Casaleggio è diventato una celebrità, finito una volta per tutte sotto la luce dei riflettori. Corrado Formigli ha mostrato un fuorionda in cui Giovanni Favia, consigliere regionale dell’Emilia-Romagna eletto tra le fila del M5S, parla a ruota libera credendo di non essere registrato. I microfoni, però, erano accesi. Casaleggio, a detta di Favia, “prende per il c… tutti perché da noi la democrazia non esiste. Grillo é un istintivo, lo conosco bene, non sarebbe mai stato in grado di pianificare una cosa del genere. I politici, Bersani, non lo capiscono. Non hanno capito che c’é una mente freddissima molto acculturata molto intelligente dietro, che di organizzazione, di dinamiche umane, di politica se ne intende”. Casaleggio, per l’appunto, che sulle linee guida del movimento e sulle sue iniziative pubbliche “ha sempre deciso da solo”, “ha sempre fatto così”. Milanese, classe 1954, Casaleggio viene così descritto nel profilo visibile sul sito internet della Casaleggio Associati, società specializzata in comunicazione e marketing di cui attualmente è presidente: “In precedenza ha ricoperto ruoli di amministratore delegato, presidente e consigliere delegato in società con forte indirizzo tecnologico. E’ autore dei libri “Il web è morto, viva il web” (Pro Sources), “Movie Bullets” (IlSole24ore), ” WebDixit” (IlSole24ore), “Web ergo sum” (Sperling & Kupfer) e “Siamo in Guerra” (Chiarelettere) con Beppe Grillo. Scrive regolarmente sui giornali di temi legati alla Rete”. E proprio nella prefazione di “Web ergo sum”, Beppe Grillo racconta il giorno del loro primo incontro, avvenuto a Livorno dopo uno spettacolo del comico: “Ce n’è abbastanza per rinchiuderlo. È un individuo oggettivamente pericoloso e socialmente utile. Venne in camerino e cominciò a parlarmi di Rete. Di come potesse cambiare il mondo. Non conoscendolo lo assecondai. Gli sorrisi. Cercai di non contrariarlo. Temevo di ritrovarmi una chiocciola o un puntocom in qualche posto sensibile. Era molto convinto di quello che diceva. Pensai che fosse un genio del male o una sorta di San Francesco che invece che ai lupi e agli uccellini parlasse a Internet”.
E ancora: “Ebbi, lo confesso, un attimo di esitazione. Strinsi gli occhi. Casaleggio ne approfittò. Mi parlò allora, per spiegarsi meglio, di Calimero il pulcino nero, Gurdjieff, Giorgio Gaber, Galileo Galilei, Anna di York, Kipling, Jacques Carelman e degli adoratori del banano. Tutto fu chiaro, era un pazzo. Pazzo di una pazzia nuova, in cui ogni cosa cambia in meglio grazie alla Rete. Aziende democratiche, persone al centro di ogni processo, intermediazioni economiche e politiche soppresse, libera circolazione di idee, abolizione della proprietà intellettuale”. La Casaleggio Associati gestiva fino a pochi anni fa il sito-blog di Antonio Di Pietro. Poi la fine dei rapporti e la nascita del Movimento 5 Stelle. Secondo quanto riporta La Repubblica, nel 2007 la Casaleggio Associati ha chiuso il bilancio con un fatturato di 2,4 milioni e un utile di 668 mila euro, salito a 807 mila nel 2008.