Per protestare contro l’Area C di Pisapia, ieri a mezzogiorno il consigliere del Pdl, Carlo Masseroli, e il senatore Riccardo De Corato sono entrati nel centro di Milano con un calesse trainato da un cavallo. Una manifestazione di dissenso forse un po’ pittoresca, ma dal chiaro significato simbolico: il provvedimento del sindaco riporta Milano indietro di duecento anni. Come sottolinea Masseroli, “Pisapia può vantarsi di avere ridotto gli ingressi in centro del 40%, ma se avesse recintato la città con il filo spinato sarebbero scesi anche del 100%. Sia a Londra sia a Stoccolma la congestion charge ha dimostrato di non funzionare, invece di guardare al passato Milano dovrebbe introdurre delle soluzioni innovative puntando su asfalto mangia-smog, auto elettriche e sconti sul biglietto Atm per chi lascia l’auto nei parcheggi d’interscambio”.
Consigliere Masseroli, dopo mesi di polemiche alla fine ieri l’Area C è giunta al suo debutto …
Il miglior commento lo abbiamo fatto entrando in calesse al varco di corso di Porta Venezia, per mettere in evidenza che con questo provvedimento Milano è costretta a guardare indietro. Pisapia sta copiando l’iniziativa partita a Londra dieci anni fa, i cui esiti per il traffico e per l’ambiente sono stati fallimentari. Nella City c’è stata una riduzione del traffico intorno al 5% nella zona coinvolta dalla congestion charge e un calo delle emissioni intorno al 2%. E non è chiaro se quest’ultimo è stato dovuto alla congestion charge o ad altri provvedimenti. Gli obiettivi quindi a Londra non sono stati raggiunti. Il costo di gestione, tra controlli e recupero crediti, è stato pari al 50-60% degli introiti. Milano quindi ieri ha inaugurato un provvedimento di cui conosciamo già in anticipo l’inutilità. Il sindaco, per fare vedere ai suoi sostenitori che non resta con le mani in mano, non ha saputo fare altro che introdurre una tassa.
Eppure ieri il traffico in centro è calato del 40% …
E’ ovvio, la gente non vuole pagare la cifra spropositata di 5 euro per l’ingresso. Anche a Londra appena fu introdotta la congestion charge le cose andarono così. Ma è chiaro che se Pisapia mettesse il filo spinato intorno al centro, probabilmente entrerebbe ancora meno gente. La sua quindi non è una vittoria, anche perché le auto che non sono entrate sono rimaste intorno ai bastioni cercando a lungo e inutilmente di trovare un parcheggio. Mentre sui mezzi pubblici era presente una ressa indicibile. Non dimentichiamoci inoltre che il costo al chilometro quadrato della congestion charge a Londra o a Stoccolma è la metà del costo dell’Area C a Milano. Non da ultimo il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, giustamente ha dichiarato: “Di certo l’aria inquinata non si ferma ai confini di un ambito amministrativo”. Se le auto non entrano nell’Area C, ma vagano al suo esterno in cerca di un parcheggio, l’inquinamento prodotto si propaga anche all’interno del centro di Milano.
Quindi?
Quindi è un provvedimento assolutamente inutile, che il Pdl ritiene inopportuno anche perché i nostri residenti dovranno pagare di più. In particolare è discriminatorio per chi abita in periferia e lavora in centro, come pure per chi risiede nell’Area C e deve pagare per ritornare a casa. Mentre è un ottimo provvedimento per quelle persone che hanno sia la casa sia il lavoro in centro, e che quindi saranno esentate. Peccato che quelle persone rappresentino una ristretta élite. Io conosco due di loro, uni si chiama Giuliano Pisapia e l’altro Stefano Boeri.
Come sta procedendo la raccolta firme del Pdl contro l’Area C?
Tanta gente ci cerca e ai banchetti continuano ad arrivare nuove persone per firmare. Domenica pomeriggio abbiamo organizzato una raccolta firme a Palazzo Marino. La commissione esperti nel frattempo riceverà a breve il testo del referendum, e quindi si esprimerà sulla sua ammissibilità.
Per le auto che entrano in centro il vero problema non è piuttosto la carenza di parcheggi?
Nel centro di Milano i parcheggi a pagamento ci sono sempre stati e sono anche abbastanza vuoti perché i prezzi sono significativamente alti. Mentre nell’immediata vicinanza dei Bastioni le strisce blu sono veramente poche. Milano è una città che ha 720mila auto immatricolate, di cui 420mila senza parcheggio di pertinenza (cioè riservato a chi vive un determinato condominio, Ndr). Significa che 300mila auto a Milano sono parcheggiate per strada. Ciò impedisce la realizzazione di piste ciclabili e la mobilità dei mezzi pubblici.
In che modo è possibile risolvere questi problemi?
La grande partita che ci aspetta è quella dei parcheggi di pertinenza e d’interscambio alla periferia della città. Occorre puntare su una gestione della sosta che non consenta di tenere la macchina parcheggiata per strada per giorni interi. In questo modo si liberano le vie di circolazione e chi deve usare la macchina sa già che può farlo solo per poco tempo. Il traffico e l’inquinamento vanno inoltre combattuti scommettendo sulle nuove tecnologie, come le auto elettriche e l’asfalto mangia-smog in grado di ridurre il particolato fine del 40%. Bisogna giocare partite che siano più innovative e non replicare soluzioni adottate in altri Paesi, che già si sa che non hanno funzionato.
In giugno c’è stato un referendum sull’estensione dell’Ecopass. Se il Pdl avesse vinto le elezioni, come lo avrebbe applicato?
Pisapia ha tradito il referendum perché l’Area C ha abolito la distinzione tra mezzi inquinanti e non inquinanti che era prevista dall’Ecopass. L’unico risultato raggiunto dal vecchio provvedimento era stato quello di fare sì che chi aveva le auto inquinanti le sostituisse con veicoli “puliti”. Il Pdl avrebbe allargato l’area Ecopass ai confini cittadini ma con flessibilità, lasciando a chi lavora a Milano almeno un ingresso gratuito a settimana.
(Pietro Vernizzi)