La Lega torna in piazza e tenta di riconquistare gli animi del suo elettorato, di quella base delusa e scontenta della lotte intestine, del voto che ha salvato Cosentino, e, soprattutto, di tutti gli anni in cui ha governato, trasformandosi da partito territoriale, nato per difendere gli interessi del nord, in partito romano centrico, più attendo alle poltrone e alle alchimie parlamentari che al federalismo. Oggi Bossi è risceso in campo, con slogan da Lega della prima ora. Come «Monti a casa, fuori da c…» e, soprattutto, «Berlusconi faccia cadere presto questo governo infame». Il leader del Carroccio ha ringalluzzito i suoi, definendo, inoltre, il premier l’amico della banche. Poi, l’aut aut a Berlusconi, di fronte alla folla che, come un tempo, urlava «Padania, Padania». Se Berlusconi non farà cadere il governo, sarà comunque costretto ad andare alle elezioni in Lombardia. Bossi spiega che non si tratta di un ricatto, anche se, evidentemente, di questo si tratta, riferendosi alle vicende giudiziarie in corso. Rispetto alle voci di profonde divisioni interne, di cui a lungo si è parlato nei giorni scorsi, come era prevedibile il Senatur ha negato. In particolare, si è riferito alla notizia secondo la quale Bossi avrebbe negato a Maroni la possibilità di fare comizio, rimangiandosi il divieto in seguito all’insurrezione della base. «La Lega non è mai stata divisa, eravate voi che lo speravate, ma sapevo che non sarebbe successo niente», ha dichiarato, mentre l’ex ministro dell’Interno era al suo fianco. Maroni, dal canto suo, a chi gli chiedeva se spera che siano indette nuove elezioni, ha manifestato la sua speranza ma, al contempo, ha fatto presente che è un’ipotesi estremamente improbabile. «Siamo qui – ha spiegato – per protestare contro un governo che mette solo tasse, che risparmia i grandi poteri delle liberalizzazioni». La manifestazione è giunta in seguito alla decisine assunta alcuni giorni fa in seno ad un vertice leghista di sostituire il capogruppo alla Camera, Marco Reguzzoni, tra i più feroci avverasi di Maroni, con Paolo Dozzo. Una decisione che, per un po’, dovrebbe sedare gli animi.
Ogni anno, inoltre, è dedicato ad un animale dello zodiaco cinese. Sono 12 i segni e quest’anno è dedicato al drago. Esso è l’unico animale mitologico dello zodiaco cinese, e gli sono associati qualità come la forza, la vitalità e la potenza. E’, inoltre, simbolo dell’imperatore e del segno maschile/ positivo yang.