È uscita recentemente presso la casa editrice Fede & Cultura di Verona la traduzione di un’opera di Padre Stanley L. Jaki dedicata al rapporto fra Bibbia e scienze esatte (fisica, astronomia, geologia), dal titolo Bibbia e scienza. All’origine di un rapporto inscindibile.
L’autore (che, con una laurea in teologia e una in fisica, si è occupato per tutta la vita di storia e filosofia della scienza e del rapporto scienza/fede) affronta in quest’opera uno dei punti cruciali del rapporto fra fede cattolica e modernità.
Un’affermazione che ben rappresenta la posizione non-religiosa sull’argomento è quella di Huxley: «Teologi estinti giacciono vicino alla culla di ogni scienza, come i serpenti strangolati vicino a quella di Ercole». In altre parole, quando la scienza entra in gioco, alla teologia resterebbe solo da ammettere la propria sconfitta.
La posizione cattolica è invece che una completa armonia tra Bibbia e scienza può essere stabilita senza far torto a nessuna delle due.
Già sant’Agostino (conscio che la Terra è rotonda, mentre per la Bibbia essa è piatta), aveva enunciato il principio secondo cui quando la ragione avesse determinato con certezza questa o quella caratteristica del mondo fisico, le affermazioni bibliche in contrasto con esse andavano reinterpretate.
Voler prendere, quindi alla lettera la narrazione biblica della creazione, come se fosse un trattato scientifico, non ha senso, neppure nella variante (nota col nome di concordismo) che attribuisce una durata «lunga» a ciascuno dei sei giorni della creazione. La preoccupazione dell’autore di Genesi 1, è quella di proporre, al ritorno dall’esilio di Babilonia, un modello (il più alto concepibile: Dio stesso che crea l’Universo) per rinvigorire la pratica del riposo sabbatico, che, insieme alla circoncisione, costituisce uno dei tratti fondamentali dell’ebraismo. Una tale preoccupazione è evidente nei dieci riferimenti al sabato, in soli otto versetti, del (contemporaneo) brano di Neemia 13, 15-22.
La prima parte del libro (Problemi biblici) esamina la Bibbia, riguardo alla «scienza» che si può trovare in essa. La Bibbia non è un trattato scientifico, e la visione del cosmo che da essa traspare è estremamente primitiva agli occhi di un nostro contemporaneo, ma riflette il sentire dell’epoca e dell’ambiente in cui è stata scritta. Il motivo per cui si insiste sulla creazione fatta da Dio è per affermare che la stessa certezza che si ha sul fatto che Dio mantiene stabile il mondo, si può avere sul fatto che Dio salverà il suo popolo: «Per sempre, o Signore, la tua parola è stabile nei cieli. La tua fedeltà di generazione in generazione; hai fondato la terra ed essa è salda. Per i tuoi giudizi tutto è stabile fino ad oggi, perché ogni cosa è al tuo servizio».
Ma la Bibbia offre anche spunti che incoraggiano l’attività scientifica, per esempio la certezza delle regolarità della natura, visibile in frasi come quella del libro della Sapienza (11,20): «Ma tu hai disposto ogni cosa con misura, calcolo e peso».
La seconda parte del libro (Problemi scientifici) esamina i fatti descritti nella Bibbia alla luce della scienza. Per prima cosa viene chiarito che la Chiesa (con la sua critica all’aristotelismo, che affermava l’eternità del mondo) ha reso possibile, a partire dal Medioevo, la nascita della scienza moderna, basata sulle misurazioni, e che trova le sue prime espressioni nelle leggi del moto e in quelle sulla rotazione dei pianeti (Galileo, Keplero, Newton).
Un altro tema affrontato è quello dei miracoli narrati nella Bibbia, sia quelli dell’Antico che quelli del Nuovo Testamento. Senza entrare in troppi dettagli, le piaghe d’Egitto, propongono una sequenza di eventi estremamente logici (dal punto di vista scientifico), l’aspetto prodigioso della quale consiste nell’essere avvenuta proprio «al momento giusto». Altri temi affrontati sono il Diluvio, il passaggio del Mar Morto, l’Incarnazione.
Un triplice indice, dei nomi, degli argomenti e dei passi biblici completa l’opera e ne rende agevole la consultazione.
Stanley L. Jaki
Bibbia e scienza. All’origine di un rapporto inscindibile
Fede & Cultura – Verona 2015
Pagine 253 – Euro 20,00
Recensione di Antonio Colombo
(Cultore di storia e filosofia della scienza)
© Pubblicato sul n° 60 di Emmeciquadro