E ci siamo, si concluderà a Milano il Giro d’Italia 2012. Un giro molto equilibrato, dove è mancato l’acuto, la dittatura del grande campione, dove si è sentita l’assenza di un personaggio come Alberto Contador tanto per intenderci. I corridori italiani non hanno fatto cose eccezionali. Certamente ci si attendeva di più da Ivan Basso, Michele Scarponi, Damiano Cunego. E invece prima di questa cronometro che concluderà la corsa rosa in testa c’è lo spagnolo Joaquin Rodriguez, secondo il canadese Ryder Hesjedal a 31 secondi, terzo Michele Scarponi a 1’51”. Poi quarto il belga Thomas De Gendt a 2’18” e quinto Ivan Basso a 3’18”. De Gendt ha vinto l’ultima tappa di montagna, la Caldes/Val di Sole–Passo dello Stelvio con un’azione imperiosa che l’ha portato al quarto posto in classifica, contraddistinta da una fuga molto bella, un’azione significativa. Ora però questa cronometro di Milano vivrà del duello tra Rodriguez e Hesjedal, con il corridore canadese favorito sul corridore spagnolo per la sua migliore adattibilità alle corse contro il tempo. E per parlare così di Giro abbiamo sentito Francesco Moser, uno dei grandi del ciclismo di sempre. Eccolo in questa intervista esclusiva a ilsussidiario.net.
Come giudica l’azione di De Gendt in questa ultima tappa di montagna?
Ha avuto il coraggio di partire di sorpresa, per un’azione veramente bella e non è stato più ripreso.
Cunego è da elogiare…
Bisogna ammettere che in questa tappa ha fatto molto bene.
Basso invece sembra ormai avere mollato, un Giro in secondo piano per lui.
Il suo errore è stato quello di voler tirare sempre, e questo sicuramente non ha agevolato il suo compito.
Hesjedal a questo punto è il favorito per la vittoria finale.
Diciamo che a cronometro va molto bene e questo dovrebbe avvantaggiarlo. Ovviamente dovrà essere concentrato e caricato al punto giusto, ma credo che l’eventualità di vincere il Giro d’Italia sia una motivazione sufficiente.
Per lei, come fu nella famosa cronometro di Verona, ultima tappa del Giro del 1984 di Verona, dove sconfisse Laurent Fignon.
Sapevo che potevo dare a Fignon due secondi al chilometro e questo sicuramente era un vantaggio. Andai poi a vedere il percorso della cronometro, non lasciai nulla di improvvisato.
Era anche caricato al punto giusto, come si deve per una cronometro decisiva del Giro d’Italia.
Indubbiamente, la possibilità di vincere il Giro era sufficiente per avere la carica giusta per fare una grande cronometro.
Come potrà Rodriguez contrastare Hesjedal a cronometro? Cosa dovrà fare?
Sono convinto che Rodriguez farà di tutto per vincere questo Giro, darà l’anima in questa crono. Poi sarà quel che sarà…
Abbiamo scoperto un campione, Ryder Hesjedal.
Hesjedal ha 32 anni. Bisogna considerare che viene dalla mountain bike. Bisogna considerare tutti gli aspetti della sua carriera.
E Rodriguez, anche lui una sorpresa piacevole di questa corsa.
Rodriguez ha fatto bene tutto l’anno. La sua è stata una stagione ad alto livello.
Intanto rischiamo di non avere neanche un italiano sul podio.
Certo Scarponi non parte avvantaggiato in questa cronometro. Non è una cronometro che si addice alle sue caratteristiche, tutta pianeggiante, non ideale per questo corridore. Poi dicono che De Gendt invece vada bene nelle corse contro il tempo.
Le è piaciuto invece questo Giro 2012.
(Franco Vittadini)