È stato trovato nel water a testa in giù. Il neonato è stato soccorso dai sanitari del 118 ma per lui non non c’è stato nulla da fare, probabilmente era già morto. Tra oggi e domani sarà eseguita l’autopsia, disposta dal pubblico ministero di turno, Antonio D’Alessio, che ha aperto un fascicolo senza indagati né ipotesi di reato. Il corpo del neonato al momento si trova al dipartimento di Medicina legale in via Durini, a Milano. Quando gli uomini del 118 sono entrati in casa, dopo l’allarme lanciato dalla sorella della donna che ha partorito, hanno trovato tutti a tavola: la donna di 43 anni, romena, già madre di tre figli, il suo compagno anche lui romeno e la sorella della donna, che stavano cenando e i tre figli. Si sono limitati ad indicare il bagno, dove i soccorritori hanno trovato il bambino a testa in giù. È accaduto il 28 luglio, verso le 21. A quel punto gli uomini del 118 hanno estratto il bimbo dal water, lo hanno posizionato sulla lavatrice e hanno tentato di rianimarlo: massaggio cardiaco, intubato, un’iniezione di adrenalina al cuore per cercare di riattivare il battito, ma niente. Subito lo hanno trasportato al Fatebenefratelli e qui i medici hanno tentano di rianimarlo, ma il bimbo era morto. La casa dove è avvenuto l’episodio si trova in un quartiere di edilizia popolare in zona Corvetto. Adesso dall’autopsia si capirà se il bimbo nato vivo al settimo mese di gravidanza, come ha dichiarato la donna agli investigatori, sia stato partorito nella tazza e sia quindi morto per annegamento, o se sia morto in altro modo. (Serena Marotta)