Non riesce l’impresa alla Nazionale italiana che viene sconfitta dall’Ucraina. E’ mancato l’apporto di Belinelli questa sera che non è riuscito a dare spessore al quintetto italiano. Pessima la sua percentuale al tiro, nel match decisivo viene a mancare uno degli uomini di punta. Melli spicca, in una spenta Italia, per la sua capacità di farsi trovare pronto quando chiamato in causa ricoprendo un ruolo non suo e riuscendo a mettere a segno 8 punti ed 8 rimbalzi.
Niente da fare. L’Italia perde anche contro l’Ucraina (58-66), cade per la seconda volta e ora le rimane un’ultima possibilità per centrare i Mondiali: battere la Serbia domani. Festeggiano invece gli ucraini: per la prima, storica volta si qualificano per la rassegna iridata, merito di uno staff importante (Mike Fratello, il coach, è stato allenatore dell’anno in NBA nel 1986, dove è stato per una vita) e di una squadra che in campo ha sempre dato l’anima, sfruttando la fisicità e il talento di Eugene “Pooh” Jeter, playmaker naturalizzato che ha girato il mondo (oltre all’Ucraina è stato in Spagna, Israele e Cina – dove gioca tuttora – con anche una stagione in NBA a Sacramento). Ora si potrà dire di tutto: che il regolamento ci ha fatto giocare due partite nel giro di mezza giornata, che perdendo contro la Spagna avremmo incrociato subito la Serbia e non la Lituania, che siamo crollati sul più bello. Preferiamo vederla in un altro modo: contando tutti gli infortuni e i pronostici della vigilia, questa Nazionale ha giocato un Europeo straordinario, e il fatto che sia ancora in corsa per il Mondiale è un grande risultato. Dovessimo fallire, resteranno solo le wild card: ce ne sono quattro, ma tre sembrano già assegnate. Un problema al quale penseremo poi: prima, bisogna superare l’ultimo ostacolo. Cercando magari di evitare l’orrendo quarto quarto di oggi: ancora una volta, per una vita (quasi 5 minuti) non abbiamo segnato, favorendo la fuga avversaria.
Il tabellino ITALIA-UCRAINA 58-66 (parziali 17-13, 17-22, 14-16, 10-15)
Aradori 15 (3/7, 2/6), Gentile 10 (3/7, 1/4), Melli 8 (1/2, 2/2), Belinelli 7 (1/11, 1/8), T. Diener 2 (1/2, 0/1), Cusin, Datome 11 (1/2, 3/9), Magro 2 (1/1), A. Cinciarini 3 (0/2, 1/2). Rosselli, Vitali, Poeta. Pianigiani
Pustozvonov 8 (4/4, 0/1), Jeter 20 (6/11, 1/5), Mishula 8 (1/3, 2/2), Gladyr 5 (1/4, 1/4), Lypovyy 4 (1/1), Natyazhko 6 (2/4), Zabirchenko 3 (1/2, 0/3), Korniyenko 3 (1/5, 0/1), Zaytsev 3 (1/3, 0/2), Kravtsov 6 (2/5, 0/1). Gliebov, Pustovyi. Fratello
Tiri da 2: Italia 11/34 (32,4%), Ucraina 19/41 (46,3%) Tiri da 3: Italia 10/32 (31,3%), Ucraina 5/20 (25%) Tiri liberi: Italia 6/10 (60%), Ucraina 13/19 (68,4%) Rimbalzi: Italia 44 (Aradori 9), Ucraina 40 (Gladyr, Korniyenko, Kravtsov 6) Assist: Italia 11 (A. Cinciarini 4), Ucraina 8 (Jeter 4) Palle perse: Italia 13 (Datome, A. Cinciarini 3), Ucraina 12 (Korniyenko 3) Recuperi: Italia 5 (Datome 2), Ucraina 6 (Jeter 3) Stoppate: Italia 4 (Melli 2), Ucraina 8 (Kravtsov 6)
Italia-Ucraina 34-35 all’intervallo. Gli Azzurri tornano in campo contratti e quasi con la paura di non perdere il vantaggio accumulato; arriva qualche errore in attacco, qualche forzatura di troppo e l’Ucraina ne approfitta, grazie al contributo del playmaker di riserva Mishula e di uno Zabirchenko finalmente concreto. Subito un parziale di 6-0 a cancellare il vantaggio (24-24), poi però l’Italia si riprende e prova nuovamente a scappare via, grazie a un Aradori ritrovato (12 punti) e una tripla di Datome che torna a segnare dopo un periodo buio, fatto di due perse consecutive. Sembra il segnale della fuga, e invece no: Cusin rientra e commette subito il terzo fallo, la fluidità in attaco non c’è più e nonostante Gentile (7) trovi una penetrazione con schiacciata finale, gli avversari tornano con una tripla di Jeter e un canestro di un vivace Pustozvonov e con un 7-0 di parziale mettono ancora il naso avanti, con il punteggio che resiste fino all’intervallo.
Il primo canestro della partita arriva dopo due minuti di gioco ed è una tripla laterale di Andrea Cinciarini. Successivamente Cusin commette il suo primo fallo. Natyazhko realizza i due tiri liberi per il 2-2, poi Datome realizza da oltre l’arco portandoci avanti di 4 punti. Dall’altra parte risponde Gladyr con una tripla da casa sua (6-5), poi Aradori conquista il rimbalzo d’attacco e segna il jumper dell’8-5. Brutta notizia nell’azione successiva: secondo fallo di Marco Cusin che deve uscire, al suo posto entra Niccolò Melli. L’ala dell’Olimpia difende subito bene e sulla successiva tripla sbagliata da Belinelli recupera il rimbalzo offensivo; gli azzurri però perdono palla. Nell’azione seguente ottima difesa azzurra, tripla sbagliata da Aradori, rimbalzo di Melli ma recupero del play ucraino Jeter: ancora una volta però la difesa italiana è efficace e recupera. Altra tripla aperta sbagliata, questa volta da Datome, ma Melli vola ancora a rimbalzo d’attacco; Belinelli sbaglia così come Jeter, percentuali ancora basse. Risolve Aradori con un tiro dalla linea della carità: timeo Ucraina sul 10-5. Per ora Italia in controllo difensivo.
L’Italia si gioca l’accesso al Mondiale 2014 contro l’Ucraina, e le quote Snai ci dicono che gli Azzurri sono largamente favoriti: al di là del credito conquistato nel corso della manifestazione, con vittorie di prestigio contro Russia, Turchia, Grecia e Spagna, il gruppo di Simone Pianigiani è tecnicamente superiori agli ucraini, che possono contare su una grande potenza economica ma in campo non sono tra le nazionali più quotate, pur avendo giocato un ottimo torneo. Andiamo a vedere dunque cosa prevedono i bookmaker: la vittoria dell’Italia è data a 1,36 contro il 2,75 riservato ai nostri avversari. Se la partita dovesse finire ai supplementari, chi avesse scommesso su questa eventualità riceverebbe 2,85 volte la somma giocata. Per quanto riguarda il margine di vittoria, è più probabile che si vada incontro a una partita tirata ma comunque portata a casa in maniera piuttosto netta: 3,30 per lo scarto tra i 6 e i 10 punti (compresi) la vittoria più probabile a favore degli Azzurri, mentre è dato a 14 il margine 21-25. L’Ucraina comunque ha le sue possibilità: 5,50 per la vittoria minima (1-5 punti), 6,50 per lo scarto 6-10 punti, addirittura 70 se l’Ucraina dovesse vincere con almeno 26 punti di vantaggio.
Si torna in campo subito: oggi pomeriggio alle ore 14.30 a Lubiana si gioca Italia-Ucraina, semifinale per il quinto posto degli Europei di Slovenia 2013. Avendo perso ieri i rispettivi quarti di finale, gli italiani e gli ucraini dunque hanno ora come obiettivo massimo il quinto posto nel torneo continentale. In pratica, chi vince giocherà domani la finale per il quinto posto, mentre chi perde si dovrà accontentare di quella per il settimo. Non è questione di poco conto, perché in ballo c’è la qualificazione per i Mondiali 2014: ci andranno le prime sette (considerando che la Spagna organizzatrice del torneo iridato è in semifinale), quindi vincere oggi ci darebbe subito il pass, altrimenti dovremo vincere domani la sfida per il settimo posto contro la Serbia, avversaria temibile e pure con un giorno di riposo in più. Ecco perché sarebbe meglio evitare ogni problema battendo oggi l’Ucraina, che ha già fatto un’impresa inattesa arrivando ai quarti, e sulla carta è la più debole dei primi otto. Probabilmente c’è qualcosa da rivedere nei calendari della manifestazione, che costringe a scendere in campo nel primo pomeriggio chi ieri sera ha perso un quarto di finale. La concentrazione però deve rimanere alta, appunto perché in palio c’è un posto al Mondiale, che l’Italia ha giocato solo una volta nelle ultime tre edizioni. Sarebbe veramente un peccato finire un Europeo così brillante per gli uomini del c.t. Simone Pianigiani senza conquistare almeno un posto per il torneo iridato dell’anno prossimo. Le statistiche ci confortano: sei precedenti sfide fra Italia e Ucraina, tutte sono finite con il successo azzurro. A livello di Europei, l’unico precedente risale al 2005, e fu una nettissima vittoria azzurra (99-62). L’ultimo invece è un’amichevole del 2008, vinta dall’Italia per 90-73.
Italia e Ucraina sono senza ombra di dubbio le due sorprese di questo Europeo, le squadre che in pochi si aspettavano fra le prime otto. Tuttavia, se per l’Italia questo era dovuto soprattutto alla serie di infortuni che ci aveva privato nel corso degli ultimi mesi di alcuni giocatori molto importanti, facendo calare le nostre quotazioni, gli ex sovietici sono una sorpresa assoluta. Basterebbe dire che non hanno mai partecipato a Mondiali ed Olimpiadi, mentre agli Europei il miglior risultato fino a quest’anno era il tredicesimo posto del 1997, per capire la portata dell’impresa compiuta quest’anno. Il merito è dell’allenatore americano Mike Fratello, che nel 1986 fu eletto allenatore dell’anno in Nba con gli Atlanta Hawks e che da due anni lavora in Ucraina. A proposito di americani, uno dei punti di forza è il naturalizzato Pooh Jeter, noto anche come fratello della velocista Carmelita, mentre il miglior realizzatore è Sergii Gladyr con 13,4 punti a partita, ai quali aggiunge 5,2 rimbalzi. Di certo potranno giocare senza pressioni, perché fino a due settimane fa pensare di lottare per un posto ai Mondiali era fantascienza per loro, anche se si tratta di un traguardo meritato visto che fra i due gironi vantano cinque vittorie e tre sconfitte, prima del k.o. piuttosto netto di ieri contro la Croazia. L’Italia invece dovrà resettare tutto dopo l’impresa sfiorata contro la Lituania: è stato il quarto di finale più combattuto, la semifinale era ad un passo, ma ora bisogna subito tornare sul pezzo per evitare di rovinare un Europeo comunque eccellente, che ci ha fatto nuovamente innamorare della nostra Nazionale di pallacanestro, come non accadeva ormai da diversi anni. I nostri giocatori hanno dimostrato di non essere inferiori a nessuno, anche a quelli che oggi lotteranno per le medaglie, e avrebbero certamente diritto di reclamare più spazio nelle squadre di club. Sugli scudi ci sono sia i campioni da Nba, con Marco Belinelli miglior marcatore (15,1 di media a partita), sia i giovani talenti come Alessandro Gentile (a corrente alternata, ma devastante quando si accende come contro la Spagna), sia i gregari come Marco Cusin, che porta alla causa una media di 5,9 rimbalzi a partita. Stavolta i favori del pronostico sono per noi, bisogna applicarli sul campo ora. Non resta dunque che dare la parola al palazzetto di Lubiana, tifare e sperare: la diretta di Italia-Ucraina sta per cominciare…
Risorsa non disponibile
Ci tiene avanti con un gran primo quarto, e sembra una di quelle giornate in cui gli riesce tutto. Finisce però in netto calo, con tiri che non gli entrano più e il fiato corto quando conta. Strappa però anche 9 rimbalzi, perciò il suo contributo lo ha dato. Quinta partita delle ultime sei in doppia cifra di punti.
Come al solito, entra e prova a cambiare l’inerzia della gara. Stavolta però l’Ucraina ci mette il fisico sotto le plance, e le sue entrate con il motorino non sono efficaci come sempre. Di riffa o di raffa si trascina fino ai 10 punti, ma non lascia il segno.
Chiamato presto in partita per i falli di Cusin, risponde presente: 8 punti e 8 rimbalzi, due triple di spessore che avevano riportato l’inerzia dalla nostra. Gioca, come per tutto l’Europeo, 22 minuti in un ruolo non suo: encomiabile, ma deve ancora crescere.
No, stavolta non ci salva. Doveva essere il “go to guy” della rimonta, il giocatore cui dare la palla per due o tre canestri in isolamento per riprendere fiducia. E invece, il Beli tradisce: 7 punti con un orribile 2/19 dal campo, e gli ultimi due periodi passati a sparacchiare. Sicuri che non sarebbe stato più utile, senza nulla togliere all’Europeo del bolognese, un Vitali più calcolatore?
Entra in partita sperando che succeda quello che era successo contro la Lituania, ma il buon Travis capisce presto che questa contesa è diversa. Segna due punti, poi torna a sedersi e nell’altra comparsata non lo si nota.
Cuore e testa, come sempre. Si dice: con 12 Cusin, saremmo in semifinale. Vero o no che sia, anche oggi pur senza mai tirare dimostra che con la voglia di fare il risultato si possono prevaricare i limiti. Solo i falli – problema che deve risolvere – lo tolgono da una partita che avrebbe potuto cambiare.
Sembrava essere entrato in partita con due canestri di grande classe, e invece Gigigante ci mette poco a uscirne: scelte sbagliate e sanguinose palle perse gli fanno perdere fiducia e ritmo, tanto che nel secondo tempo non vede più un punto. Peccato, resta un’ultima partita per diventare nuovamente eroe nazionale.
Un paio di camei per evitare falli pesanti di Melli e Cusin: ci mette un canestro nell’unico tiro tentato, troppo poco comunque per giudicarlo.
Distribuisce quattro assist, ma ha mano decisamente freddina (1/4) e non imprime le accelerazioni che invece aveva fatto vedere contro la Lituania. Nel primo tempo perde due palloni banali, poi subisce la furia di Jeter che gli mangia in testa.
Di più non poteva fare, anzi sì: insistere su un Belinelli dalla mira deficitaria è sembrato un limite. Che fosse per mancanza di alternative o per la filosofia del “muoio con i miei soldati”, un cambio radicale (Vitali?) non sarebbe stato male.
Un paio di canestri quando l’Ucraina è sotto pressione e subisce il ritorno dell’Italia, nel finale la chiude ancora lui facendo da spalla a Jeter.
Pure eccessivo nel modo in cui domina il secondo tempo. Eravamo riusciti a limitarlo nel primo tempo: nella ripresa esplode in tutto il suo talento, bombardando la retina e diventando immarcabile per Cinciarini e Diener. Ci aggiunge anche 4 assist.
Sta in campo poco, ma in quei quasi nove minuti sul parquet fa tutto bene: per due volte cambia l’inerzia della partita aumentando il ritmo della squadra.
Parte in quintetto ma, a parte 6 rimbalzi e una buona difesa, è poca cosa: impreciso dal campo (2/8), non lascia il segno sulla gara.
Idem come sopra, ma almeno lui fa cose oscure più importanti.
Buona partita tutta sostanza, ci mette il fisico sotto canestro, si fa vedere in attacco, contribuisce a caricare di falli i nostri lunghi.
Inizia in sordina, ma tra secondo e terzo quarto riesce a entrare nel match con un canestro importante, e da allora diventa insidioso.
Sfocato, con percentuali brutte e in difficoltà quando si tratta di attaccare. Ma chiude bene l’area ed è anche merito suo se l’Italia non segna per cinque minuti nel terzo quarto.
Un altro dei tanti lunghi ucraini: sembrano fatti con lo stampino, anche lui lavora di fisico e riesce sempre a mettere in difficoltà gli Azzurri.
Leggi le cifre e non sembra questo granchè: ci sono però 6 stoppate che cancellano i tentativi di layup azzurri, sempre nel momento del possibile rientro dell’Italia. Non sarà un fenomeno offensivo, ma avercene di centri così quando bisogna difendere.
(Claudio Franceschini)