Lo confesso, ho sempre avuto un debole per chi va controcorrente. Trovo infatti affascinante la posizione di chi non si omologa al pensiero dominante, ma fiero delle sue idee e certo della sua esperienza sfida tutti e tutto.
E cosa c’è di più controcorrente, oggi , che dire che vale la pena fare politica? Che la politica serve? Ve lo immaginate un politico che senza vergognarsi dice di esserlo?
Questa è la missione dell’incontro che ho organizzato con l’associazione “Nuova Generazione” in collaborazione con “Il laboratorio delle idee” di presentazione del libro dell’on. Lupi “La prima politica è vivere” che si terrà venerdi 10 febbraio ore 18.30 presso la Spazio Sagsa di Ripa di Porta Ticinese 111, Milano.
Lo spunto mi viene dato dalla lettura del libro che presenta numerosi esempi che testimoniano una politica che non viene raccontata dai mass media, capace di unire parlamentari di diversi schieramenti per condividere proposte di legge comuni (intergruppo per la sussidiarietà), di riconoscere realtà positive che operano sul territorio e valorizzarle (centri di solidarietà), di scommettere sulla libertà dei singoli cittadini (legge sul 5 per 1000), di contribuire alla costruzione del bene comune.
Dalla lettura del testo è sorto quindi il desiderio di andare fino in fondo alla ragione per cui è possibile “fare politica” in modo nuovo, e ho deciso con l’amico Nicolò Mardegan presidente dell’associazione “Il laboratorio delle idee” di incontrare in un dibattito pubblico l’autore . L’evento rientra nel solco delle iniziative di “Nuove Generazione” che vuole essere uno strumento di dibattito pubblico e spunto di riflessione utile per chi non vuole accontentarsi del giudizio fornito dalla vulgata comune.
L’invito è stato esteso anche all’on. Casero, deputato della Repubblica e a Paolo Del Debbio, professore di Etica ed economia e Etica della pubblicità all’Università Iulm di Milano, editorialista de Il Giornale e di TgCom e conduttore del programma Mattino Cinque.
Il tema trattato tuttavia non è per “politici di professione”, amministratori o esperti del settore ma è molto più profondo perché come affermava Havel “la vita nella verità ha una dimensione politica”
L’incontro è quindi esteso a chi, come noi, e come il fruttivendolo del libro di Havel “il potere dei senza potere” vuole andare controcorrente in nome della verità. Perché la prima politica è vivere.