Missione compiuta. La Lazio archivia la pratica Mura 05 con un secco 3-1 e inserisce il proprio nome tra le urne di Monaco. Contro i modesti sloveni di Bogatinov basta un Kozak d’eccezione (doppietta) e la rete del figliol prodigo Zarate per riassaporare i gironi dell’Europa League.
Forte del 2-0 ottenuto in Slovenia, Petkovic ricorre ad un ampio turn over che strizza l’occhio al campionato. Il passo finale che divide i biancocelesti dai gironi di Europa League è tempo di esperimenti. La Lazio si schiera con un inedito 4-4-2 in cui spicca il ritorno di Mauro Zarate all’Olimpico dopo la stagione di esilio vissuta all’Inter. In casa Mura, invece, l’obiettivo unico della trasferta nella città eterna è non sfigurare. Evitare una Waterloo odierna affidandosi ad un catenaccio d’altri tempi, perfettamente esemplificato dal 4-5-1 con il quale gli sloveni si dispongono sul terreno di gioco. Ciprioti tutti chiusi dietro la linea della palla e Lazio che, dall’alto di una qualificazione già archiviata non preme sull’acceleratore nella prima fase di gioco. Lasciato libero di ragionare il Mura mostra ben presto la sua pochezza e per i biancocelesti è sufficiente mettere la testa fuori dal guscio per dare la svolta all’incontro. Hernanes suona la carica al 23esimo. Zarate scalda i guantoni di Drakovic su punizione due minuti dopo, poi la Lazio passa (30′). L’azione dei biancocelesti è confusa, la retroguardia ospite lo è ancora di più. Zarate mastica una conclusione dalla trequarti, la palla vaga verso Kozak che da solo contro tre uomini, fornisce un saggio dal titolo “difesa del pallone e mina in rete”. L’ottimo Drakovic alza le mani, forse per parare, forse in segno di resa è 1-0. La reazione degli ospiti è tutta racchiusa in un errato disimpegno di Biava che concede democraticamente il pallone a Fajic: finta di sinistro e botta di destro sulla quale Bizzarri si mostra tirannico salvando i suoi (33′). Resterà l’unica traccia di marca slovena nei quarantacinque minuti di gioco, perché nel finale arriva il raddoppio. Scaloni si affaccia nella metà campo avversaria e serve per Zarate, Kramar si toglie in segno di rispetto e regala la luce dei riflettori per il Maurito-bis: diagonale sul palo lungo e 2-0 con il quale si rientra negli spogliatoi.
L’unica novità al rientro dagli spogliatoi è la presenza di Buzetti che rivela Bohar tra le fila degli sloveni. Poca roba all’interno di una partita che assume sempre più i contorni del soliloquio. Neanche dieci minuti e Kozak sfrutta lo sciagurato liscio di Janza involandosi verso la porta e piazzando sul palo lungo la rete del più tre. Quando l’idea della goleada sembra riscontrare largo consenso nella banda Petkovic, il tecnico biancoceleste concede riposo agli affaticati e mescola le carte in tavola. Rozzi rivela il trattore Gonzalez e Candreva fornisce ossigeno al redivivo Lulic. Il copione dell’incontro però non cambia, Hernanes cerca gloria dalla distanza, ma Drakovic si erge in volo plastico (73′). Stessa sorte tocca ai tentativi di poker firmati Zarate e Kozak, sempre controllati dall’attentissimo portiere ospite. Onazi difetta invece in precisione quando prova la conclusione al termine di un’azione tambureggiante per i corridoi centrali. Sono i lampi appariscenti di una ripresa giocata su ritmi polari. Ma siccome la vita è fatta anche di piccole soddisfazioni, in una giornata che prevede la mesta uscita dalla competizione europea, il Mura 05 trova motivo d’orgoglio a due dal novantesimo. Eterovic sparacchia in area, senza eccessiva convinzione, una punizione dalla fascia destra; Bizzarri sviene nella arietta di propria competenza, Travner incorna ed esulta. Passa la Lazio, ma in fin dei conti sono tutti contenti, anche i quattro (effettivi) tifosi sloveni presenti all’Olimpico.
Il tabellino
Lazio-Mura 05 3-1
Lazio (4-3-3): Marchetti; Scaloni, Biava, Dias, Cavanda; Gonzalez (16′ st Rozzi), Onazi, Hernanes (34′ st Konko); Zarate, Kozak, Lulic (24′ st Candreva). A disposizione: Bizzarri, Ledesma, Mauri, Cana, Klose. All.: Petkovic.
Mura 05 (4-4-2): Drakovic; Majer, Kramar, Travner, Janza; Horvat (39′ st Kouter), Vas (42′ st Kozar), Marusko, Bohar (1′ st Buzetti); Fajic, Eterovic. A disposizione: Cipot, Gruskovnjak, Majer, Botjak, Bambic, Sres. All.: Bogatinovic.
Marcatori: 30′ Kozak 42′ Zarate 10′ st Kozak, 43′ st Travner (M)
Arbitro: Trattou (CIP)
Ammoniti: Horvat (M), Rozzi (L)
Bizzarri 6: Una zampata d’autore quando serve ed un pasticcio a gara chiusa. Equilibrio karmiko.
Cavanda 6: Da testare contro avversari che riescono a mettere insieme due passaggi di fila.
Dias 6: Autoritario nel deserto, in attesa di test maggiormente indicativi concede comunque lo spazio giusto per il gol sloveno.
Biava 5.5: Generoso nell’offrire le uniche occasioni da gol per il Mura.
Scaloni 6: Presenza rara e preziosa in terreno ostile. Un assist è l’unico acuto di una prestazione concreta.
Gonzalez 7: Un’ora da assoluto protagonista prima di lasciare la scena. (Dal 60′ Rozzi 6: Il tempo sufficiente per meritarsi un ammonizione e destare buone impressioni).
Onazi 6.5: Gioventù al potere. Mena che è un piacere e gestisce la palla con intelligenza.
Hernanes 6.5: Gioca uno sport diverso rispetto ai malaugurati sloveni. Non trova il gol, ma ci va vicino. (Dal 78′ Konko sv)
Lulic 6.5: Sgambata di circostanza per riprendere fiato e fiducia. (Dal 68′ Candreva 6: Si divora un gol e cammina sul velluto).
Zarate 6.5: Il secondo esordio all’Olimpico è positivo quanto il primo. Peccato per quel difetto di programmazione sul fondamentale dell’assist.
Kozak 7.5: Cannoniere e finalizzatore. Stasera sembra Klose con qualche centimetro in più.
All.Petkovic 6: Il primo obiettivo stagionale viene centrato in scioltezza (e ci mancherebbe).
Drakovic 7: Se non è eroe nazionale poco ci manca. Evita il risultato tennistico con almeno 6 interventi degni di nota.
Mjaer
Kramar 4.5: In occasione della rete di Zarate dà il perfetto esempio di cosa un difensore NON deve fare.
Travner 5.5: Un giorno racconterà ai nipotini di quella sera in cui ha segnato all’Olimpico. Gli consigliamo di sorvolare sui numerosi errori difensivi personali e di reparto.
Janza 5: Galeotto è il liscio dal quale nasce la terza rete biancoceleste.
Horvat 5: Fa quel che può: poco. (Dall’84’ Kouter sv)
Vas 6: Ci mette piedi e fiato, ma il calcio è uno sport di squadra e, stasera, gioca dalla parte sbagliata. (Dall’87’ Kozar sv)
Marusko 5: Leggero come un fuscello, perde quantità indecenti di palloni e non garantisce il filtro necessario.
Bohar 5: Gli bastano 45 minuti per combinare danni e accomodarsi in panchina. (Dal 46′ Buzetti 5.5: Bastasse la buona volontà sarebbe da pallone d’oro).
Fajic 5: Vederlo lì, tutto solo contro gli uomini in biancoceleste fa quasi tenerezza. Soprattutto considerando che sull’unica palla buona che gli arriva Bizzarri compie un prodigio.
Eterovic 5.5: Lo si nota per una punizione degna del sei nazioni e l’assist(?) dal quale nasce il gol della bandiera.
All. Bogatinov 5.5: Semplice sparring partner di fine agosto. Esprimere giudizi negativi con un simile gap tecnico sarebbe ingeneroso.
(Massimiliano de Cesare)