La crisi che ha colpito e sta colpendo il settore automotive non risparmia neanche il settore camion e autobus, tanto per cambiare, soprattutto in Italia. In Europa peggio del nostro Paese, che a marzo, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ha fatto segnare un preoccupante -45,4%, hanno fatto solo Portogallo e Grecia. A pesare sull’andamento negativo delle immatricolazioni negative soprattutto i veicoli commerciali, che hanno registrato un calo del 47,7% mentre i veicoli industriali calano del 25% e gli autobus del 12,6%. L’andamento delle immatricolazioni in Europa considerando i 27 paesi UE più Efta è negativa ma non drammatica. Le vendite complessive calano dell’11,3%, con i veicoli commerciali che calano del 13,2%, i veicoli industriali del 3,1% mentre crescono quelle dei bus, che segnano un +17,2%.
E proprio un’azienda italiana, la Iveco, “sfrutta” l’andamento positivo del mercato autobus ottenendo un ordine record per 102 autobus mossi da un innovativo sistema ibrido diesel-elettrici. La città di Digione, in Francia, ha infatti firmato con Iveco il più importante ordine di autobus ibridi mai riscontrato in Europa fino a oggi, composto da 41 veicoli standard e 61 autosnodati. L’ordine record della città di Digione conferma l’accoglienza molto positiva di questi veicoli in Francia. A oggi, infatti, Iveco ha consegnato quindici autobus ibridi Diesel-elettrici e ottenuto oltre 170 ordini. I veicoli già consegnati, a partire da febbraio 2011, sono attualmente in esercizio a Poitiers, Tolone, Monza, Parigi e sull’isola di La Reunion. I nuovi ordini, invece, riguardano veicoli per le città di Rouen, Annecy, Digione e Bordeaux.
“Siamo molto fieri di essere protagonisti della diffusione dei veicoli ibridi in Europa – ha commentato Franco Miniero, vice presidente Iveco Bus Range – con le gamme di veicoli ibridi Citelis e Access’Bus GX, nelle versioni da 12 e 18 metri, offriamo ai nostri clienti veicoli efficienti in termini di comfort, risparmio energetico e riduzione delle emissioni”. Il sistema ibrido di Iveco è sviluppato in collaborazione con BAE Systems e consente di utilizzare un motore Diesel con una cilindrata ridotta del 25% rispetto al motore che equipaggia un corrispondente veicolo tradizionale.
Il generatore, accoppiato al motore Diesel, fornisce l’energia elettrica e permette di evitare l’uso del motorino di avviamento, dell’alternatore e delle cinghie a tutto vantaggio del confort di marcia e dei costi di manutenzione oltre al fatto che questa particolare achitettura ibrida seriale rende possibile l’eliminazione del cambio. Le batterie agli ioni di litio di ultima generazione permettono l’accumulo di energia durante la decelerazione del veicolo, per restituirla durante l’accelerazione.
I risultati ambientali inoltre sono molto soddisfacenti. Con il sistema ibrido si ottiene una riduzione media del consumo di combustibile e di emissioni di CO2 dal 25 al 35%. Un abbattimento di emissioni di CO2 del 35% significa circa 500 grammi di CO2 in meno per km: considerando una percorrenza annua di 50mila km (che è il valore medio di un autobus di linea), si può ottenere una riduzione complessiva di circa 25 tonnellate.
Tra i vantaggi offerti da questi mezzi, infine, da non dimenticare la facilità di guida del veicolo, che offre comfort, potenza e flessibilità sia per i guidatori che per i passeggeri, anche grazie a una ripresa che è, al tempo stesso, graduale e progressiva.
Insomma, la crisi e il calo delle immatricolazioni è sicuramente un problema, ma la capacità di offrire prodotti innovativi, in linea con le richieste di un mercato moderno come quello europeo è sicuramente un punto di partenza imprescindibile.