E’ andata in scena questa mattina, nell’ambito di LAMIERA, l’evento espositivo dedicato alle macchine utensili lavoranti con tecnologia a deformazione in programma a Bologna fino a sabato 17 maggio, la conferenza stampa sui dati di consuntivo 2013 dell’industria italiana della robotica. All’incontro, organizzato da Ucimu-Sistemi per produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, e Siri, l’associazione italiana della robotica e automazione, sono intervenuti Rezia Molfino, presidente Siri, Domenico Appendino, vicepresidente Siri e Prima Industrie, e Stefania Pigozzi, responsabile Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-Sistemi per produrre.
I dati parlano chiaro: l’industria italiana della robotica è tornata a crescere. Nel 2013, fanno sapere Ucimu e Siri, “la produzione italiana di robot si è attestata a 490 milioni di euro, il 5,2% in più rispetto al 2012”. Il risultato è stato determinato “sia dal positivo riscontro delle esportazioni, cresciute, dell’8,3%, a 195 milioni, sia da quello delle consegne sul mercato interno, salite, del 3,1%,a 295 milioni. Anche il consumo italiano ha registrato segno positivo, +4,9%, per un valore pari a 515 milioni di euro”. Nel 2013 l’industria italiana del comparto ha prodotto 2.781 robot: “Di questi, circa la metà è stato destinato ai mercati stranieri. Il consumo interno, pari a 4.679 robot, è stato soddisfatto, per il 72,8%, dalle importazioni”. Inoltre, come per gli anni precedenti, anche nel 2013, in Italia, “le predominanti aree applicative dei robot sono risultate quelle della manipolazione e della saldatura, che hanno rappresentato rispettivamente, in termini di unità, il 68,3% e il 17% del consumo totale”.