A sorpresa dopo 7 anni il campione filippino Manny Pacquiao sul ring della Mgm di Las Vegas ha perso il titolo Wbo dei welter ai punti contro lo statunitense Timothy Bradley in un verdetto che è stato giudicato da più parti scandaloso. Solo un giudice ha dato la vittoria a Pacquiao 115-113, ma con l’identico score gli altri 2 giudici hanno assegnato il match a Bradley. Così polemiche, accuse di incontro truccato, voci di notevoli scommesse che avrebbero condizionato il match, insomma contestazioni da tante parti, non solo nelle Filippine dove Pacquaio è considerato una vera leggenda vivente. E mentre si parla già di rivincita tra i due pugili, ci si chiede se tutto questo polverone abbia senso, ci si chiede se il pugilato abbia perso ancora una volta la sua credibilità. Per parlare di tutto questo abbiamo sentito Franco Ligas, uno dei giornalisti più competenti di boxe, un vero esperto della Noble art. Eccolo in questa intervista a ilsussidiario.net.
Cosa dice di questo confronto tra Pacquiao e Bradley?
Penso che, pur non avendo visto l’incontro, ma avendo letto molti giornali, siano esagerate le contestazioni per questo incontro tra Pacquiao e Bradley. Infatti non ci sono state le stesse polemiche quando Pacquiao aveva combattuto contro il pugile messicano Juan Manuel Marquez e aveva vinto pur essendo stato dominato da Marquez,
Quindi non è stato un incontro – per così dire – truccato?
Direi che è esagerato in questo caso parlare di incontro truccato. Due giudici su tre si sono espressi a favore di Bradley, uno a favore di Pacquiao: sicuramente non è stato un incontro dal verdetto unanime e probabilmente il pugile filippino aveva vinto. Ma c’è anche da dire che nell’ultima parte dell’incontro Pacquiao aveva sensibilmente ceduto e l’andamento dell’ultima parte di un match di pugilato può influenzare il responso dei giudici. Al di là di scommesse o illazioni su quest’incontro, resta il fatto che quando un personaggio come Pacquiao perde ingiustamente e viene danneggiato, questo provoca tanto interesse, dato che lui è veramente un campione del pugilato. E poi Pacquiao porta dietro di sé tutta una nazione, le Filippine che certo sono una fonte di introiti economici ogni volta che questo pugile combatte. Insomma Pacquiao potrebbe anche avere ragione, ma mi sembra che si deve intervenire anche in altri casi, come era stato lo stesso incontro tra Pacquiao e Marquez.
Pacquiao resta il più forte comunque?
Direi che resta sempre un pugile di grandissimo valore, ma se dovessi indicare il pugile più forte in assoluto che la boxe mondiale ha attualmente il nome che mi viene in mente è quello di Mayweather. L’incontro tra Pacquiao e Mayweather sarebbe il match più interessante, quello del momento. Solo che Mayweather in questo momento è in carcere. Bisognerà attendere la sua uscita di prigione e sperare di vedere presto questo grande match tra i due pugili, che accenderebbe tutta la boxe mondiale.
Sarà ancora più bello in ogni caso il secondo incontro tra Pacquiao e Bradley?
Di certo Pacquiao vorrà riconquistare il titolo, di certo vorrà dimostrare di essere stato derubato del titolo mondiale, sarà un incontro con notevoli introiti economici, le due borse dei due pugili molto copiose. Una rivincita con tanto interesse.
Ma la sconfitta di Pacquiao toglie credibilità al pugilato?
Direi che dire questo è eccessivo. Se è vero che anche in passato molti incontri di pugilato sono stati truccati prima, mi viene in mente ad esempio l’influenza che fece un personaggio come il boss mafioso Frank Garbo sugli incontri di boxe, è anche vero che anche in altri sport, come ad esempio il calcio, esistono scandali evidenti, come ad esempio quello del calcio scommesse. E quindi non si può additare il pugilato come unico sport non pulito.
Quindi la vicenda di Pacquiao è stata molto ingigantita?
Se ne è parlato molto, perchè si trattava di un pugile famoso, ma quando ci sono di mezzo pugili meno importanti, di minore fama, non se ne parla molto, queste cose vanno meno sui giornali.
Ma il pugilato in questo senso resta sempre la “noble art”?
E’ l’atteggiamento stesso del pugilato, la regola che impone il pugilato, che è di rispetto verso l’avversario, un codice entro il quale si combatte e i due sfidanti pur usando violenza, vivono questa dimensione. Secondo un terzo tempo che va al di là del match combattuto tra di loro. E in questo senso c’è un’etica anche nella boxe, un’etica che fa parte del concetto più vero del pugilato.
(Franco Vittadini)