Caso estremo avvenuto all’ospedale San Camillo di Roma, secondo la denuncia sporta dal legale di tale signora Stefania M. Cosa è successo? Lo scorso agosto la donna, dopo aver scoperto che il figlio che aveva in grembo aveva la sindrome di down, ha deciso di abortire. L’intervento è stato fatto il 16 agosto, poi è tornata a casa dove, secondo la ricostruzione del legale, la donna ha accusato febbre forte e dolori in tutto il corpo. Il 26 agosto, dieci giorni dopo l’interruzione di gravidanza, andando a fare la doccia la donna ha espulso il feto che invece avrebbe dovuto essere stato eliminato con l’aborto e che era rimasto dentro di lei. Il sostituto procuratore di Roma ha immediatamente disposto il sequestro della cartella clinica: il feto espulso dalla donna era lungo 5,5 centimetri con porzioni di cordone ombelicale. La donna è stata nuovamente ricoverata per un intervento di revisione della cavità uterina. Sempre secondo l’avvocato la donna dopo l’accaduto è caduta in un forte stato di depressione.