Più istituti di ricerca confermano la tendenza di crescita del Pil 2017 verso l’1,3% già segnalata dal Fondo monetario internazionale e dall’Istat. Ma resta negli scenari l’ipotesi che l’economia italiana cresca solo dell’1% nel 2018. Per riassorbire la disoccupazione, generare nuovo lavoro per i giovani e rendere più sostenibile il debito statale, servirebbe una crescita della ricchezza nazionale, almeno, vicina al 2% medio per un periodo prolungato. Difficilmente il governo potrà/vorrà fare modifiche sostanziali “macro” del modello fiscale per renderlo più favorevole alla crescita economica in una situazione dove la maggioranza, in vista delle elezioni politiche ora prevedibili nel marzo 2018, non è certo incline a tagli e riallocazioni stimolative della spesa pubblica che potrebbero colpire gli interessi del proprio elettorato.