E’ stata costretta a partorire in auto dopo essere stata rimandata due volte a casa. E’ l’incredibile vicenda, riportata oggi dal Corriere della Sera, di cui è stata protagonista una donna residente a Milano, alla sua seconda gravidanza, recatasi all’alba di martedì presso il pronto soccorso dell’Ospedale Buzzi con le contrazioni. “Stia tranquilla, c’è tempo”, le hanno detto prima di dimetterla. I dolori però proseguivano, quindi la donna è tornata qualche ora più tardi presso lo stesso nosocomio del capoluogo lombardo. Altra visita, altro identico verdetto. Appena un’ora dopo, mentre si trovava in auto insieme al marito, ha capito di essere vicinissima al parto. Inutile è stato il tentativo di tornare in ospedale, ormai era troppo tardi: “Mi tenevo al sedile dell’auto e alle maniglie, sentivo che la bambina stava nascendo, avevo paura di schiacciarla – ha raccontato la donna al Corriere della Sera -. Mio marito continuava ad accelerare, è stato pericoloso, ma ormai non avevamo più scelta. Così la bambina è nata, l’ho tirata su, me la sono appoggiata sulla pancia, pelle a pelle, la macchina continuava a correre, a quel punto ho solo sperato che andasse tutto bene”. Fortunatamente, nonostante l’accaduto, la bambina sta bene. “Credo che faremo una denuncia – ha fatto sapere la neomamma – siamo stati fortunati, ma una cosa del genere non è accettabile”.