La polizia tedesca ha diffuso le generalità della donna che ieri ha aggredito Mario Draghi durante la conferenza stampa organizzata dalla Bce per parlare del Quantitative Easing. Si chiama Josephine Witt, 21 anni, giovane tedesca di Amburgo, non nuova ad episodi del genere. Sfruttando un accredito stampa falso, ieri l’attivista è balzata sul tavolo dei relatori “armata” di coriandoli colorati, urlando slogan contro la presunta “dittatura della Bce”. La giovane è stata subito bloccata dai servizi di sicurezza, ma le foto del blitz hanno fatto il giro del mondo. Josephine Witt ha un passato di attivismo politico alle spalle: negli anni scorsi ha fatto anche parte delle cosiddette Femen, movimento femminista nato in Ucraina nel 2008, noto per le proteste a seno nudo in tutto il mondo. La donna usa un nome di copertura (Witt) essendo probabilmente nata Markmann, e ha già conosciuto il carcere (29 giorni in Tunisia durante una manifestazione a sostegno di Amina, la prima femminista araba). Tramite il suo account Twitter ha fatto sapere di non appartenere più a nessun gruppo organizzato e di manifestare solo quando ne sente il bisogno. Gli attacchi della Witt sono, infatti, eterogenei sia per quanto riguarda i personaggi colpiti sia per le motivazioni proposte. Nel 2014 ad esempio riuscì a interrompere una diretta televisiva sportiva (in cui erano presenti il famoso allenatore Giovanni Trapattoni e l’ex calciatore Thomas Strunz). La giovane donna, sempre a seno nudo, in quell’occasione protestava contro lo sfruttamento dei bambini e le dure condizioni lavorative imposte agli uomini impegnati nella costruzione degli impianti sportivi. La Witt ha studiato filosofia e secondo la polizia tedesca non avrebbe fissa dimora. Dopo l’azione contro Draghi ha trascorso qualche ora presso la stazione di polizia di Francoforte, ma non è stata incriminata.