Non vi è alcun dubbio sul fatto che Galileo Galilei sia «tra gli uomini che più hanno fatto parlare di sé nella storia del pensiero» (pag. 5). Negli scritti del padre della scienza moderna, discipline come storia, astronomia, letteratura, filosofia e teologia, convergono in una dimensione interdisciplinare avvincente e oltremodo complessa.
Il libro in questione è un tentativo molto ben riuscito di presentare la figura di Galileo, tenendo in considerazione questi diversi piani di interpretazione. L’autrice, docente di Storia del Pensiero Scientifico presso la Pontificia Università Lateranense, ha condensato i principali aspetti del «puzzle Galileo» (pag. 5) in questa lettura molto piacevole e adatta a chiunque voglia addentrarsi nell’argomento, anche partendo da una conoscenza di base non specialistica. Il risultato finale è quello di una pubblicazione in grado di guidare il lettore verso una buona conoscenza generale della vicenda galileiana.
I capitoli di questo libro, a tal scopo, sono stati integrati con delle schede di approfondimento che consentono di acquisire alcune nozioni specifiche essenziali per la comprensione dei vari risvolti dell’affare Galileo.
In seguito alla Premessa, nella quale vengono illustrate le caratteristiche essenziali della questione galileiana e le vicende biografiche del personaggio, i primi due capitoli sono stati dedicati alla teoria copernicana e al rapporto tra la nuova ipotesi astronomica e la Chiesa Cattolica.
La scelta di inserire questo argomento all’inizio dell’intera trattazione è risultata particolarmente efficace, in quanto contribuisce a togliere dalla mente del lettore alcuni pregiudizi, che accompagnano troppo spesso la comune percezione di tale evento storico.
L’autrice delinea gli aspetti portanti delle anomalie che hanno caratterizzato la storia dell’astronomia, e che hanno indotto Copernico ad adottare la sua innovativa soluzione.
Quello che emerge in modo evidente, tuttavia, è la complessità della discussione relativa all’adozione di un modello cosmologico alternativo, anche se la divulgazione scientifica sovente presenta l’atteggiamento della Chiesa come una totale chiusura nei confronti del progresso del sapere.
La cosmologia copernicana, infatti, ha risolto solo una parte dei problemi sorti dal precedente modello aristotelico-tolemaico, e ne ha posti altri con i quali la comunità degli astronomi ha avuto a che fare. Il fatto che i sostenitori di Copernico, e Galileo è stato uno di questi, non siano stati in grado di fornire una prova convincente del movimento terrestre, e l’impossibilità di osservare gli effetti del moto della Terra su fenomeni comuni, come la caduta dei gravi, ha spinto molti scienziati del tempo ad adottare il sistema geo-eliocentrico di Tycho Brahe, all’interno del quale possono essere giustificate anche le scoperte che Galileo ha ottenuto con il telescopio, a partire dall’autunno 1609.
Nel terzo capitolo l’autrice mette in risalto le ragioni per le quali Galileo è passato alla storia come il fondatore della moderna scienza della natura. Le sue acquisizioni con il cannocchiale, da lui stesso perfezionato, sono state un enorme balzo in avanti verso quell’unificazione di fisica celeste e terrestre, successivamente culminata nel lavoro di Newton.
Il criterio di obiettività storica, adottato in questo libro, induce l’autrice a soffermarsi anche su alcuni clamorosi fallimenti della ricerca galileiana. Innanzitutto, occorre ricordare la teoria sulle comete esposta nel Saggiatore, con la quale Galileo ha inteso replicare alle tesi del gesuita Orazio Grassi.
L’errore più grande, comunque, è quello della spiegazione del fenomeno delle maree, esposto nella quarta giornata del Dialogo sopra i Massimi Sistemi, che lo scienziato di Pisa ha considerato come prova del movimento terrestre. Per ciò che concerne la scienza dei corpi in movimento, vengono evidenziati i concetti essenziali delle innovazioni galileiane, spiegando come a partire dagli scritti giovanili Galileo sia arrivato alle scoperte che lo hanno reso noto, in particolare quella della legge sulla caduta dei gravi.
Dopo che nel capitolo quarto è stato chiarito il posto che Galileo occupa nella storia della filosofia, nell’ultima sezione del libro sono stati analizzati i contenuti generali del dibattito sui sistemi cosmologici, dal quale si evince come la scelta del modello copernicano sia stata tutt’altro che scontata.
Dopo circa quattro secoli, il caso Galileo continua a insegnarci che «la storia va accolta, compresa e interpretata con intelligenza, acume e umiltà. Ma anche con capacità critica e senza pregiudizi» (pag.111).
Flavia Marcacci
Galileo Galilei. Una storia da osservare
Lateran University Press – Città del Vaticano 2015
Pag. 136 – Euro 16,00
Recensione di Alessandro Giostra
(Insegnante di Filosofia e Storia, socio della Stanley Jaki Society, collabora al portale della Documentazione Interdisciplinare di Scienza e Fede)
© Pubblicato sul n° 64 di Emmeciquadro