Quattro giovani su dieci, oggi, non hanno un lavoro e molti, spesso, non sanno come avviare un percorso professionale capace di dare un senso compiuto alla propria vita. Tra di loro, però, c’è anche chi ha scelto di sfidare la crisi valorizzando un talento. È il caso di Ilenia Mancini, 37 anni, che, dopo aver concluso in anticipo l’università, s’è dedicata alla passione della vita; proprio quella che, in un primo momento, le aveva permesso di sostenere gli studi in Giurisprudenza.
Questa avvocatessa mancata, nel suo laboratorio di Pomezia, realizza ormai da dieci anni bracciali, ciondoli e orecchini etnochic. Bijoux e accessori moda le hanno aperto nuove e interessanti prospettive professionali. Basti pensare all’ormai consolidata partecipazione ad “AF-L’Artigiano in Fiera”: la più importante rassegna internazionale del settore le ha garantito il primo vero punto di contatto con il grande pubblico, che ha dimostrato di apprezzare la fusione di gusto, creatività ed originalità della sua bigiotteria.
“La decisione di lasciare l’università è maturata nella consapevolezza di creare qualcosa di buono per il mio futuro”, racconta Ilenia, figlia di un maresciallo dei Carabinieri e di una casalinga della provincia di Roma. Furono proprio i genitori a incoraggiarla in questa direzione: grazie al loro appoggio, ha ideato Girablù, che le ha consentito non solo di scongiurare il rischio-disoccupazione, ma anche di generare un brand destinato alle sue creazioni artistiche e artigianali. Un marchio in grado di trasferire uno stile unico, eclettico e innovativo nella realizzazione di accessori esposti, oggi, nelle vetrine di decine di negozi italiani.
Ilenia Mancini è, ora, pronta ad accogliere la sfida di Artimondo. Grazie all’e-commerce della rassegna, i suoi prodotti fatti a mano sbarcano, infatti, sui palcoscenici nazionale e internazionale, trascinando all’estero questa microimpresa del Lazio.
“In virtù dei risultati ottenuti, ogni anno, in occasione della kermesse di Fiera Milano non potevo certo sottrarmi dall’opportunità offerta dalla competizione globale, non foss’altro per la volontà di contrastare, con l’inconfondibile stile del made in Italy, la produzione in serie di prodotti di bassa qualità”, aggiunge Ilenia. “Il mercato italiano e, in particolare, quello che fa riferimento al bijoux, è oggi influenzato dalle performance di concorrenti che, a differenza di molti giovani italiani, lavorano tanto, si aggiornano e si informano nel tentativo di replicare i nostri prodotti”.
Un auspicio per il futuro? “Mi auguro che la mia esperienza possa stimolare tanti ragazzi a imparare un mestiere, lasciandosi attrarre dalle tradizioni e dai saperi che caratterizzano l’artigianato italiano”.
(Orazio Ragusa Sturniolo)