Charles Seife, giornalista newyorkese autore di diversi libri di divulgazione scientifica, con questo saggio apporta un valido contributo nell’interpretazione dei grandi cambiamenti in atto nella nostra società, oltre che dimostrare buone doti di narratore, capace di avvicinare un vasto pubblico alla lettura di tematiche decisamente complesse.
Scopo di questo libro, come descritto nell’introduzione, è la documentazione precisa e dettagliata di come l’informatica negli ultimi tempi sia diventata un potente strumento nella ricerca scientifica, soprattutto in ambito matematico, fisico e biologico. Le esemplificazioni trattate spaziano dalla Genetica alla Cosmologia, dalla Meccanica quantistica alla Termodinamica.
Quest’ultimo argomento costituisce il tema affrontato nel secondo e quarto capitolo del libro in cui si descrive come, grazie agli studi sull’entropia in termini statistici di Ludwig Boltzman (1844-1906), nel 1948 Claude Shannon pubblicò il suo primo lavoro sulla teoria dell’informazione.
Ma Seife non si limita a ripercorrere le tappe storiche delle prime applicazioni scientifiche di tale teoria, bensì ne narra la genesi (nel primo e terzo capitolo) fondata sullo studio del linguaggio e della criptografia; quest’ultima fu largamente impiegata durante il secondo conflitto mondiale dai servizi segreti perla decifrazione di messaggi dei nazisti che utilizzavano la macchina computazionale chiamata Enigma.
Successivamente l’impiego della teoria dell’informazione si è rivelato adeguato per descrivere le più svariate tipologie di fenomeni su scala molecolare, atomica, subatomica (caratterizzata dal dualismo onda-corpuscolo) e perfino su scala macroscopica, considerando globalmente l’Universo come sistema complesso, dove sono tutt’altre le leggi che regolano la sua evoluzione.
I sistemi che seguono le leggi della Fisica e della Biologia possono essere descritti nelle loro trasformazioni e modificazioni attraverso la codifica in sequenze di istruzioni informatiche, la cui unità di base è il bit.
Il pregio di questo libro è soprattutto quello di descrivere l’impiego della teoria dell’informazione seguendo un percorso storico, difficilmente rintracciabile nei libri di testo in circolazione. In virtù della ricostruzione storica esposta, viene restituito tutto lo spessore umano dell’avventura scientifica, fornendo oltretutto una chiave di lettura sintetica di molti fenomeni.
Per questo motivo, soprattutto alcune parti del testo, possono rappresentare una valida integrazione a supporto e approfondimento degli argomenti trattati dai docenti di discipline scientifiche (in particolare docenti di Fisica) della scuola secondaria di secondo grado.
Inoltre il testo può costituire un buono strumento di aggiornamento anche per gli insegnanti di matematica, a cui si offre l’occasione di diventare più consapevoli dell’importanza di insegnare con cura la teoria della probabilità e la statistica.
Charles Seife
La scoperta dell’universo.
I misteri del cosmo alla luce della teoria dell’informazione
Bollati Boringhieri – Torino 2011
Pagine: 303 – Euro 11,00
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Recensione di Nadia Correale
(Docente di Matematica e Scienze presso la Scuola Secondaria di primo grado e membro della Redazione della rivista Emmeciquadro)
© Pubblicato sul n° 66 di Emmeciquadro