Completato anche il tabellone degli ottavi di finale maschili a Wimbledon: la pioggia ha provato a scompaginare le carte e ci è pure riuscita ma, di riffa o di raffa, tra un’interruzione e una nuvola passeggera, gli organizzatori hanno portato a casa il risultato: chiudere il martedi con i quarti di finale formati, e pazienza se ora i giocatori dovranno tornare in campo il giorno seguente (in realtà, solo alcuni). Al netto dell’eliminazione precoce di Rafael Nadal, i quarti sono quelli che più o meno ci si aspettava: ci sono Djokovic e Federer – si va verso una semifinale tra loro due – c’è Tsonga, c’è l’idolo di casa Andy Murray, che affronterà David Ferrer nella partita più interessante (clicca qui per i risultati e il tabellone). Il grande favorito resta Nole Djokovic, che cerca il bis dopo il successo del 2011; ma Tsonga, per esempio, nella parte bassa può sfruttare al massimo il buco lasciato da Nadal e, in un’eventuale semifinale contro Murray, probabilmente partirebbe favorito. Per commentare i risultati di giornata e gettare uno sguardo sui quarti di finale abbiamo contattato Jacopo Lo Monaco, voce che da anni racconta il tennis su Eurosport. Ecco le sue parole, nell’intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net:
Al netto dell’eliminazione di Nadal, i quarti di finale sono quelli che ci si aspettava?
Sì, direi di sì. Può sorprendere l’inserimento di Florian Mayer al posto di Berdych, anche se i quarti il tedesco li aveva già raggiunti otto anni fa; quindi, che si sia inserito lui non è poi così sorprendente. Certo, ci si aspettava di più da Gasquet: è vero che ha vinto un set, ma i tre che ha perso li ha persi in maniera evidente. Il francese non riesce mai a fare il salto di qualità che ci si aspetta: evidentemente, non è in grado di farlo.
Per il resto?
Parzialmente, mi sorprende che Ferrer sia arrivato fino a qui, e anche in maniera perentoria: oggi contro Del Potro abbiamo visto cose pregevoli, rovesci in back, voleé in controtempo… l’unico a metterlo in difficoltà è stato Roddick, che ha avuto le palle per andare due set a zero; se togliamo questa partita, lo spagnolo è sempre stato molto sicuro di sè, e per Murray non sarà una partita scontata.
Visto il tabellone, possiamo dire che Djokovic-Federer, sempre che vincano domani, sarà la finale anticipata?
Dovrebbe esserlo, però Tsonga sta continuando a impressionare, e credo che l’aver giocato una partita così equilibrata con Djokovic al Roland Garros gli abbia dato molta fiducia. Dovesse arrivare in finale, attenzione: intanto, Federer l’ha già battuto qui lo scorso anno.
E contro Djokovic?
Contro Djokovic penserebbe: “Se ho avuto match point sulla terra battuta, perchè non lo posso battere sull’erba?” Poi magari finisce 3-0 Djokovic, ma mi sembra che Tsonga abbia fatto un ulteriore passo in avanti rispetto a dodici mesi fa.
Federer ha sofferto molto, contro Benneteau e Malisse: colpa solo della schiena, o l’età avanza inesorabile?
Eh, anche la seconda, ma la schiena influisce eccome. Con Benneteau è stato più di una volta a due punti dalla sconfitta e gli è anche andata abbastanza bene; Malisse, quando ha capito che Federer non era a posto e ha pensato: “Posso vincere”, si è condannato al kappaò. Sul 6-5 e servizio nel primo set ce l’aveva in pugno, Federer giocava solo di braccio, facendo una grande fatica a muoversi.
Domani con Youznhy?
Non dovrebbe avere problemi anche se non avesse completamente recuperato, ma poi contro il Djokovic che ho visto giocare contro Troicki diventa molto complicato: ci vorrà il Federer del Roland Garros 2011.
Tutta la Gran Bretagna aspetta dal 1936 la vittoria di un britannico: è arrivato l’anno di Andy Murray?
Come ha detto lui in conferenza stampa: un passo alla volta. Già con Ferrer domani sarà complicata, poi eventualmente Tsonga sarà un ostacolo ancora più difficile. La finale contro Djokovic o Federer la giocherà completamente contro pronostico: in tre finali di Slam non ha vinto un set…
Quindi, niente nemmeno quest’anno?
Beh, nel caso arrivi in finale penso dovrebbe innanzitutto pensare a cominciare a entrare in partita. Dovesse riuscirci, allora poi con tutto il pubblico a favore può sperare di vincere; però, mi sorprenderebbe se dovesse essere lui a vincere. E poi, comunque, bisogna sempre tenere in considerazione il clima.
Ecco, a proposito: quanto ha influito la pioggia sui risultati che sono maturati?
Dipende, bisogna guardare partita per partita. Nadal, se il match non fosse stato interrotto così a lungo, non avrebbe perso con Rosol: il ceco sembrava spacciato, così invece ha potuto recuperare ossigeno e forze e riflettere su quello che era accaduto. La stessa Schiavone, contro la Kvitova, è stata condizionata dalle continue pause, poi però è stata la prima a dire “Con l’esperienza che ho, non dovevo deconcentrarmi”.
La chiusura del tetto, invece, cosa cambia?
Intanto, passano 30-35 minuti e già questo può condizionare; ma la superficie in sè diventa più rapida, e questo può condizionare chi va al servizio. Penso al match eventuale tra Tsonga e Murray: con tetto chiuso piuttosto che aperto potrebbe essere tutt’altra partita.
(Claudio Franceschini)