Chiuse le semifinali femminili a Wimbledon: abbiamo il nome delle due tenniste che domani si giocheranno sul campo centrale la finale 2012. Agnieszka Radwanska-Serena Williams sarà l’ultimo atto del torneo più affascinante del mondo, sull’erba londinese che ospiterà anche le Olimpiadi. La polacca, numero 3 del seeding, si è sbarazzata di una Kerber che, dopo aver schiantato la Clijsters e fatto sua la battaglia contro la Lisicki, è entrata in campo senza la necessaria concentrazione: 6-3, 6-4 il punteggio per la Radwanska, che arriva alla prima finale in carriera in uno Slam, coronando un ottimo 2012 (fin qui, almeno). Dall’altra parte, tutto secondo pronostico: ci si aspettava magari una partita più combattuta, ma se Serena serve 24 aces (numeri da torneo maschile) senza commettere doppi falli, diventa dura per chiunque, anche per la numero 2 al mondo Victoria Azarenka, che per la seconda volta consecutiva si ferma in semifinale. 6-3, 7-6 il punteggio per Serena, già 4 volte vincitrice a Wimbledon e in cerca dell’aggancio alla sorella Venus. Pronostico scontato? Lo abbiamo chiesto a Raffaella Reggi, ex tennista di ottimo livello (ha raggiunto il 13esimo posto nel ranking WTA, con cinque tornei del singolare vinti tra cui gli Internazionali d’Italia nel 1985) e oggi commentatrice per Sky Sport. Ecco le sue parole, nell’intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net:
Radwanska-Serena Williams: guardando le semifinali, potevamo aspettarci questo ultimo atto?
Francamente mi sarei aspettata qualcosina in più della Kerber, soprattutto per come stava giocando in questo torneo; oggi non ha avuto grande pazienza contro la Radwanska, che è stata molto più solida e concreta. Geometra, diciamo così.
Nell’altra semifinale invece?
Ovviamente mi aspettavo Serena: quando arriva in fondo negli Slam diventa quasi ingiocabile. Sta servendo con una percentuale altissima, ha 85 aces dall’inizio di Wimbledon, numeri da tennis maschile. All’inizio lei ha sempre un po’ di problemi, poi quando il gioco si fa duro comincia a trovare la giusta condizione, e diventa inaffrontabile un po’ per tutte.
Sorprende forse la Radwanska in finale, in termini generali: decisiva l’eliminazione precoce della Sharapova?
Direi proprio di sì. Radwanska che è una giocatrice “normale”, a livello fisico e di gioco; non ha una potenza debordante come ad esempio hanno Sharapova e Serena. La sua forza però è come si muove per il campo. Se è arrivata fino a qui significa che qualcosa ha fatto, per esempio approfittare delle occasioni. Parliamo della numero 3 del mondo, ha giocato con grande continuità, il risultato è comunque meritato.
Pronostico scontato a favore di Serena, per la finale?
Certo, Serena parte favorita, anzi: nettamente favorita, ma deve stare attenta a non pensare che sia un match facile. Era successo nella finale degli US Open contro la Stosur: entrò in campo pensando di averla già vinta, e finì col perdere. Deve rimanere concentrata e imporre il suo gioco, ma se è quella che abbiamo visto fin qui, sabato non c’è partita.
Giocare sotto la copertura potrebbe cambiare qualcosa?
Non direi: nel tennis femminile non fa troppo la differenza, conta di più nel maschile per una serie di motivi.
Come giudica invece il torneo delle nostre ragazze?
Beh, finalmente abbiamo un nome nuovo, quello di Camila Giorgi. L’avevamo vista l’anno scorso, poi ne avevamo un po’ perse le tracce; l’abbiamo ritrovata, ha giocato un gran torneo.
Le piace come gioca?
Sì, mi è piaciuto molto come sta in campo, è una ragazza che ha molti margini di miglioramento.
Le altre?
La Schiavone ha avuto una grandissima chance contro la Kvitova: avrebbe forse dovuto gestire meglio la situazione pioggia, ha avuto fretta di chiuderla visto il momento. Le altre due… la Vinci aveva il pronostico più aperto, ma non è entrata in partita contro la Paszek. La Giorgi poi aveva il pronostico totalmente contro, giocava con la numero 3 del mondo.
In generale comunque possiamo dirci soddisfatti?
Sì, nel complesso sì: abbiamo anche Pennetta e Schiavone in semifinale nel doppio, perciò ancora una volta le donne hanno ottenuto grandissimi risultati.
In generale cosa possiamo dire del livello di gioco espresso nel torneo?
Io ho sempre detto che se Serena gioca con una certa continuità e si allena seriamente non ce n’è per nessuna, ma lo dico seriamente. Forse il tennis femminile avrebbe bisogno di una giocatrice così, perchè oggi non ce n’è una che domina, nel senso che è sempre difficile fare pronostici, quindi davvero una Serena Williams al top smuoverebbe anche le acque sotto di lei.
La domanda a questo punto vien da sè: come mai il tennis femminile non ha una Graf o una Seles da tanti anni?
C’è stato anche tra gli uomini un momento simile, dopo Sampras: c’è stata molta alternanza, tra Hewitt e altri. Con le donne, questo periodo sta andando un po’ per le lunghe. Credo che il motivo sia anche il fatto che giocano un po’ tutte uguali: è un tennis monotono e standardizzato. Mi piacerebbe vedere qualche giocatrice che fosse in grado di cambiare il ritmo e fare qualcosa di diverso su un campo da tennis, per non parlare di ragazze con personalità, che oggi scarseggiano.
(Claudio Franceschini)