Si gioca oggi pomeriggio, ore 15, la finale del torneo maschile di Wimbledon 2012. E’ un inedito qui: Roger Federer, l’ultimo re dei Championships, sfida Andy Murray, idolo di casa (pur se è scozzese: nel tennis, esistono solo i britannici). La partita si gioca sulla distanza dei tre set da vincere su cinque: presumibilmente se la partita arrivasse al set decisivo il favorito sarebbe Murray, che sta meglio fisicamente e può contare sulla grinta e tenacia nel caso l’incontro diventasse meno una questione tecnica e più una lotta. Il set finale, inoltre, come sempre qui a Wimbledon non prevede il tie break: vincerà chi avrà ottenuto due game di vantaggio una volta arrivati al 5-5. Ci sono 15 precedenti tra Federer e Murray, e la situazione è piuttosto in equilibrio: 8-7 per lo svizzero, anche se sull’erba è una prima volta assoluta. Per Federer è l’ottava finale, per Murray la prima assoluta.
Roger Federer ha dovuto penare per arrivare a giocare l’ottava finale di Wimbledon: nei primi turni la schiena l’ha tormentato non poco e, dopo le prime due vittorie agevoli contro Ramos e il nostro Fognini, lo svizzero è stato sotto di due set e per sei volte a due punti dal clamoroso crollo contro Julien Benneteau. Salvatosi per il rotto della cuffia, ha ceduto un set a Malisse negli ottavi, ma nel primo parziale il belga era andato a servire sul 6-5 e avrebbe decisamente girato la situazione. Poi Federer si è ripreso, schiantando un generoso ma inconsistente Youzhny e poi andando a battere di autorità, in semifinale, il numero uno del mondo Novak Djokovic, campione uscente. Per Federer il successo significherebbe raggiungere tre obiettivi che lo renderebbero forse il più grande di tutti i tempi: sarebbe la settima vittoria sull’erba londinese (eguagliando Pete Sampras), nonchè il ritorno alla prima posizione del ranking mondiale, che vorrebbe dire superare lo stesso Pistol Pete come settimane al vertice (286). Roger qui ha perso una sola finale: quella del 2008 contro Nadal, una battaglia durata cinque set che interruppe la striscia vincente dello svizzero ai Championships (41 successi) e sull’erba (65), facendogli perdere il primo posto del ranking ATP e aprendo una crisi profonda dalla quale si è ripreso con molta fatica. I pronostici sono tutti per lui: sarebbe il ritorno alla vittoria di un torneo del Grande Slam dopo due anni e mezzo (Australian Open 2010), il diciassettesimo trionfo in carriera (ovviamente è record maschile).
Contro, però, c’è Andy Murray. Il britannico, numero 4 del mondo, ha giocato 3 finali di Slam in carriera: ci arrivò nel 2008 agli US Open ma fu sconfitto da Federer, che poi lo battè anche agli Australian Open nel 2010. Lo scozzese si ripetè l’anno successivo, ma stavolta fu affondato da Djokovic. Questa è la sua prima finale a Wimbledon, torneo di casa: per Murray non c’è solo il dovere di rompere il tabù che lo vede incapace di vincere anche un solo set nelle precedenti finali, ma anche e soprattutto la storia, quella vera. Era il 1936 quando Fred Perry regalò alla Gran Bretagna l’ultimo Wimbledon: da allora sono passati 76 anni, e gli inglesi aspettano ancora. Non è un caso che venerdi pomeriggio il centrale fosse una bolgia quando Andy ha fatto fuori Jo-Wilfried Tsonga in semifinale, coronando un torneo fantastico nel quale ha messo in riga Davydenko, Karlovic, Baghdatis (la svolta, per come ha fatto suo l’incontro dopo le difficoltà iniziali), Cilic e Ferrer prima del francese, che gli è valso la finale sulle orme di Henry Austin, l’ultimo britannico a centrarla nel 1938. La prima maledizione, dunque, è stata spezzata: ora il campo centrale, che pure adora Federer, aspetta e spera nell’ulteriore miracolo. Naturalmente Roger resta favorito perchè tecnicamente, oggi, non ha rivali; ma Murray gioca in casa, è in fiducia e sa che se riuscirà a portare la partita al quinto set avrà un vantaggio. Dovrà essere bravo a entrare mentalmente nel match, poi se la potrà giocare.
Ci aspettiamo una gara spettacolare: da una parte c’è il Re di Wimbledon, almeno l’ultimo in ordine di tempo, dall’altra l’idolo del pubblico che ha un appuntamento con la storia. Non ci sarà pioggia a disturbare, se non magari per quei 35 minuti che occorrono per coprire il campo con il tetto e azionare l’aria condizionata. L’appuntamento, dopo l’incontro, sarà sempre qui, con il torneo delle Olimpiadi. Ora, però, Roger Federer-Andy Murray sta per cominciare: segui e commenta la diretta in tempo reale.
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