Una onlus con una missione precisa: l’inserimento di persone svantaggiate nel mondo del lavoro, facendo prodotti qualità. «Dai rifugiati politici agli ex alcolisti, dai pazienti psichici agli ex detenuti: a ciascuno viene data una possibilità – racconta Consuelo Granda, presidente di Procaccini Quattordici – Perché è importante credere nelle persone e investire nelle loro capacità».
Procaccini Quattordici è una realtà milanese fondata da un gruppo di operatori psichiatrici, di pazienti e loro familiari, che nasce come cooperativa sociale nel 2000. «All’inizio abbiamo cominciato con il settore della cucina e del catering, partendo con pazienti psichiatrici completamente riabilitati, anche se ancora in cura. L’idea è nata perché abbiamo visto in loro delle capacità che andavano ben oltre i semplici lavoretti che si fanno in una classica riabilitazione. Per metterli in condizione di lavorare in questo settore, abbiamo fatto frequentare loro un corso di cucina finanziato da Regione Lombardia e siamo partiti con l’avventura. Abbiamo iniziato “giocando in casa” e preparando i coffee break dell’ospedale Fatebenefratelli, che è collegato con la cooperativa. Oggi invece siamo in grado di organizzare eventi di successo in numerose location dell’area milanese».
Il progetto ha cominciato a ingrandirsi nel 2005, quando viene avviata anche una produzione di oggetti di sartoria. «All’inizio si trattava di piccoli oggetti, in particolare accessori. La svolta è stata quando, grazie a un progetto del Comune di Milano, abbiamo ampliato il nostro organico dando la possibilità di lavorare anche a rifugiati politici che avevano già esperienza in questo tipo di produzione. Grazie a loro la nostra professionalità in questo settore è notevolmente cresciuta, tanto che oggi proponiamo abiti su misura e creiamo nostre linee».
Niente male per un progetto che doveva essere “solo” sociale: «Creiamo capi di abbigliamento alla moda, che possano piacere a tutti: giovani e meno giovani. La nostra missione è dare una possibilità a persone che altrimenti non avrebbero accesso al mondo del lavoro, ma allo stesso tempo vogliamo fare prodotti belli, di qualità».
Per il laboratorio Procaccini Quattordici la sfida, in un mercato con la concorrenza spietata dei grandi marchi da una parte e da prodotti stranieri (spesso a prezzi bassi e di scarsa qualità) dall’altra, è di rendere sostenibile la sartoria, facendo creazioni artigianali originali e rendendo i loro prodotti unici. Una sfida che passa anche da eventi che possano aumentare la visibilità di questa realtà, altrimenti confinata all’interno dello stabile del Centro Diurno dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano. «Partecipiamo a fiere aperte al pubblico, non solo “di nicchia” ma anche vasto ed eterogeneo come Artigiano in Fiera. Per noi è una sfida interessante perché vuol dire confrontarsi con persone che sono interessate a noi non solo per la nostra storia sociale, ma anche per il prodotto che proponiamo. E devo dire che i nostri tessuti e la cura dei dettagli nelle rifiniture hanno conquistato il pubblico di AF».
E non solo: dallo scorso novembre il laboratorio Procaccini Quattordici si propone a un pubblico ancora più vasto, entrando nel mercato del commercio elettronico e vendendo prodotti artigianali con Artimondo, lo shop online di Artigiano in Fiera. Una grande possibilità per la realtà milanese, che sfida con entusiasmo il mondo globalizzato.
(Simone Del Bianco)