Milano. Cantieri della metropolitana bloccati perché gli enti pubblici hanno accumulato un arretrato di 5 milioni di euro nei pagamenti. Il prolungamento della linea rossa sulla tratta Sesto-Bettola, che dovrebbe passare anche da Monza, è fermo ai blocchi di partenza per il semplice fatto che le amministrazioni non hanno fatto la loro parte. A essere coinvolte sono la Provincia di Milano e i Comuni di Monza e Sesto San Giovanni, mentre la Regione Lombardia è l’unica ad avere pagato. Per quanto riguarda Cinisello l’accordo prevede che invece di pagare la somma realizzi un parcheggio di interscambio. Un’opzione diversa da quella dei due Comuni capolinea, ciascuno dei quali avrebbe dovuto versare 1 milione e 450mila euro. Ilsussidiario.net ha intervistato il sindaco uscente di Sesto San Giovanni, Giorgio Oldrini (Partito Democratico), per chiedergli le ragioni della situazione che si è creata.
Sindaco Oldrini, i suoi cittadini dovranno fare a meno della metropolitana per i suoi ritardi nel pagamento…
Innanzitutto noi dovevamo pagare un milione di euro, e non 1 milione e 450mila come riportato dal Corriere della Sera, in quanto i lavori sono iniziati a settembre con un ritardo superiore a un anno. Il problema però non è questo, quanto il fatto che noi abbiamo messo nel bilancio 2011 la somma necessaria per il prolungamento metropolitana. Ma se noi paghiamo il milione di euro che abbiamo a bilancio, usciamo dal patto di stabilità cui sono vincolati i Comuni italiani. Questa è una delle vicende assurde del nostro Paese, tanto è vero che l’Anci sta organizzando diverse iniziative tra cui la manifestazione nazionale a Venezia.
Ormai per i sindaci protestare è diventata l’occupazione principale…
Le ragioni del nostro malcontento sono oggettive. Il prolungamento della metropolitana 1 era stato previsto all’interno dei lavori per Expo 2015. Noi abbiamo chiesto che gli interventi per l’Esposizione universale fossero svincolati dal patto di stabilità. E’ stato deciso che per alcuni lavori a Milano e provincia fosse concessa la deroga, mentre altri Comuni dovessero rimanere all’interno del patto di stabilità. A me e a tutti i Comuni sembra inoltre assurdo che chi ha i soldi in cassa non possa spenderli per non sforare la regola Ue.
Se il bilancio è in pareggio, per quale motivo non dovreste spenderli?
Il patto di stabilità consiste nel fatto che anche chi ha i soldi, deve comunque spendere meno di quanto risulta dalla media ponderata dei tre anni precedenti. Questa regola vale anche se un Comune riesce a raggiungere comunque il pareggio di bilancio.
Se non potevate spendere la somma per la metropolitana, perché l’avete messa ugualmente a bilancio?
L’abbiamo messa ugualmente a bilancio perché avremmo potuto non spendere per altre voci.
Mi può fare un esempio?
Agli inizi di giugno il Papa Benedetto XVI visiterà la Lombardia, e nessuno di noi poteva prevederlo con largo anticipo. Questo comporterà per diversi Comuni, tra cui anche Sesto San Giovanni, una serie di spese tra cui gli straordinari dei vigili che devono rientrare nel patto di stabilità. Tutte le spese che abbiamo a bilancio per i sei mesi successivi quindi non potremo farle. A parte che il Papa viene quest’anno, mentre la somma per la metropolitana era stata prevista nel bilancio 2011.
Ma voi non l’avevate stanziata per uno scopo preciso?
Sì, ma a due condizioni. La prima è che un Comune in quell’anno non abbia dovuto sostenere delle spese impreviste. Una tra le altre a Sesto San Giovanni si è resa necessaria in quanto la facciata della scuola ”25 Aprile” era ormai cadente. Non potevamo non intervenire, lo abbiamo fatto e in quel modo abbiamo speso una parte del milione di euro che andava pagato a Metropolitana Milanese. Il secondo problema è che il Comune mette a bilancio una serie di investimenti che sono legati alle entrate degli oneri di urbanizzazione (le somme pagate dai costruttori all’amministrazione per la realizzazione dei nuovi edifici, Ndr). Queste cifre sono condizionate al fatto che gli imprenditori costruiscono case, e in una situazione di crisi sono pochissimi quelli che lo fanno. E’ comprensibile quindi che le entrate a bilancio siano inferiori rispetto al passato.
Di quanto si sono ridotti gli oneri di urbanizzazione incassati dal Comune di Sesto San Giovanni?
In passato mediamente ogni anno le nostre entrate per questa voce erano tra i 7 e gli 8 milioni di euro. L’anno scorso sono state inferiori ai 2 milioni.
Quali sono quindi le sue proposte?
Le spese per le opere destinate a Expo 2015 devono essere svincolate dal patto di stabilità. Occorre inoltre che la regola Ue tenga conto della necessità di pagare le aziende che fanno i lavori. In una situazione di crisi come quella che stiamo vivendo, il 70% degli investimenti sono realizzati dai Comuni e se si bloccano i loro pagamenti la situazione di recessione finirà per avvitarsi su se stessa.
(Pietro Vernizzi)