E’ tornato dopo due anni nella parrocchia di Affori a Milano che lo aveva ospitato quando come migliaia di altri profughi fuggiti dalla guerra in Siria era solo un disperato senza tetto. A Santa Maria dell’Annunciazione il rifugio e l’ospitalità, poi quando ha i permessi l’uomo è andato in Svezia dove oggi vive e lavora. Ma non si è dimenticato di quel prete che lo aveva accolto, don Vittorio Marelli. Così è venuto apposta a suonare alla sua porta, in mano una busta con dentro duecento euro, per ricambiare l’ospitalità ricevuta. “Sono venuto solo per dirvi grazie, per restituire qualcosa in cambio del molto che voi avete fatto per me. Spero che questi soldi vi servano per aiutare qualcun altro in stato di bisogno ora” ha detto. Il sacerdote che come lui ne ha accolti tanti (in quella parrocchia tra luglio e agosto del 2014 ne passarono ben ottocento) ci ha messo un po’ a ricordare quel volto, il siriano non ha detto neanche il suo nome, lo ha abbracciato ed è tornato subito da dove era venuto. Il lieto fine di una storia di accoglienza e amore per il prossimo.