«Il segreto della ripresa americana consiste nel fatto di avere stimoli simultanei dal lato della domanda, dell’offerta e della politica monetaria, cui si aggiunge un forte aumento nella produzione di gas e petrolio». È l’analisi di Luigi Prosperetti, docente di Politica economica all’Università degli Studi di Milano, che legge così il Pil Usa che nel terzo trimestre 2014 ha registrato il +3,5%, al di sopra delle attese che lo davano al 3%. Già nel secondo trimestre l’economia Usa era cresciuta del 4,6%.
Che cosa ne pensa dei dati che vengono da oltreoceano?
Il dato è certamente buono, e l’America in questi anni ha reagito alla crisi finanziaria con una forte politica espansiva, sia di tipo monetario, sia aumentando la spesa per la difesa. Ormai inoltre gli Stati Uniti producono più petrolio dell’Arabia Saudita. Lo fanno a costi abbastanza contenuti, producendo anche un ammontare enorme di gas sul territorio americano. Tutte le risorse che non sono spese comprando petrolio e gas all’estero finiscono nelle tasche di altri cittadini statunitensi.
I Paesi europei possono imitare il modello americano?
L’estrazione di petrolio e gas attraverso le nuove tecniche di fracking è possibile anche in Europa, ma meno che negli Stati Uniti e soprattutto richiederà tempo. In Europa non abbiamo fatto una politica monetaria espansiva come quella americana, per via delle note preoccupazioni di Berlino. La Germania come Paese, ma anche i cittadini tedeschi, sono giustamente terrorizzati dalla memoria dell’iper-inflazione degli anni ’30.
Quali sono state le conseguenze di questi timori?
I Paesi europei più indebitati, sotto l’influenza di politiche di rigore promosse dalla Germania, hanno adottato misure di austerità e di riduzione della spesa pubblica. L’austerità per quanto riguarda i bilanci statali insieme a una politica monetaria limitatamente espansiva, ma di gran lunga più debole di quella degli Usa, hanno portato a una situazione di anemia che ha caratterizzato l’Europa in questi ultimi anni.
Per attuare una politica espansiva gli Usa sono costretti a creare debito. Pagheranno il conto magari tra qualche anno?
Il debito pubblico americano sta aumentando molto lentamente e per motivi “fisiologici”. Non è l’Amministrazione Obama che crea deficit, bensì le stratificazioni di normative passate che portano a una certa crescita della spesa pubblica all’origine anche di un vivace contrasto tra Democratici e Repubblicani. Con una crescita del Pil annuo pari al 3-4%, la spesa pubblica può crescere senza che aumenti il debito. Gli americani stanno spendendo soldi che hanno, mentre noi italiani non spendiamo soldi perché non ne abbiamo.
Come sono i livelli della tassazione Usa?
In Europa abbiamo un peso dello Stato inteso in senso lato che è molto superiore a quello degli Usa. La nostra politica di welfare pubblico e la tradizione di intervento dello Stato nella vita dei cittadini è molto europea, mentre il modello americano è radicalmente diverso. La presenza dello Stato e della Pubblica amministrazione in America non sono certamente così forti come in Europa, e da questo punto di vista è emblematica l’assistenza sanitaria che da noi è per tutti mentre oltreoceano no. Differenze nella presenza dello Stato riflettono differenze nella filosofia degli americani e dei popoli europei. Sono modi diversi di vedere la vita e la realtà, e hanno conseguenze economiche diverse.
(Pietro Vernizzi)