Di rientro dalla missione a Singapore, ilSussidiario.net ha intervistato Massimo Carboniero presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, l’associazione dei costruttori italiani i macchine utensili, robot e automazione che dal 2016 fa parte dell’Associazione Italia Asean presieduta da Enrico Letta.
Presidente Carboniero anzitutto ci racconta come è andata?
E’ stata una settimana davvero intensa, ricca di incontri, confronti tra sistema Italia e Regione ASEAN. In questi cinque giorni abbiamo incontrato le alte istituzioni dell’Area, i rappresentanti del mondo accademico locale, ma anche i colleghi imprenditori del manifatturiero locale che hanno a Singapore una base importante. L’associazione Italia ASEAN – insieme a The Ambrosetti Group – ha svolto un ottimo lavoro con the Hight Level Dialogue on Asean Italy and Economic Relations. Ed efficace è stato anche l’incontro con la business community e la stampa locale organizzato il giorno successivo da Ministero dello Sviluppo Economico, ICE-Agenzia e Confindustria. D’altra parte questo era l’obiettivo della missione la cui validità sta nel aver combinato la dimensione istituzionale con quella più operativa promozionale. Dimensioni che, come sappiamo, devono coesistere se si intende operare in modo deciso in questi mercati dove sono le massime rappresentanze ad attivare o comunque a rendere più facili le relazioni di business tra attori locali e partner stranieri. Questo UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, l’associazione che mi onoro di rappresentare, lo sa bene ed è per tale ragione, che fin dagli albori, ha deciso di aderire all’associazione Italia Asean guidata da Enrico Letta.
Quale è il rapporto tra la vostra associazione e Italia ASEAN. Come collaborate quali i vantaggi del esservi parte?
I vantaggi sono numerosi e sarebbe difficile raccontarli tutti. Un esempio è proprio la missione a Singapore. Abbiamo partecipato all’High Level Dialogue on Asean Italy Economic Relations potendo confrontarci con colleghi e partner interessati come noi a cooperare su obiettivi comuni. Di ritorno dal viaggio portiamo con noi conoscenza ma anche tante relazioni attivate e idee per lo sviluppo di progetti concreti. Era il maggio del 2016 quando il presidente Enrico Letta venne presso la sede di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, per presentare il progetto dell’Associazione Italia-ASEAN. Fin dalle prime battute di quell’incontro fu chiara la missione che avrebbe caratterizzato l’attività svolta dall’associazione da lui guidata, orientata a fornire strumenti per facilitare il presidio dei mercati dell’Area. L’approccio operativo e l’agenda delle iniziative ricca e variegata è il grande valore che contraddistingue l’operato dell’Associazione Italia-ASEAN. Su questo ci siamo sentiti subito in sintonia anche perché eravamo alla ricerca di un partner che facesse da facilitatore in un’area, per i costruttori italiani di macchine utensili, davvero importante.
Quanto contano gli ASEAN per i costruttori di macchine utensili?
Con 108 milioni di euro di consegne nel 2017, il 24% in più rispetto all’anno precedente, l’area è divenuta l’ottavo mercato di sbocco dell’offerta italiana di macchine utensili. Tra i fornitori di macchine utensili negli ASEAN, dopo i paesi asiatici, evidentemente più vicini per geografia e cultura, l’Italia si presenta come secondo fornitore ad un’incollatura dalla Germania. L’Italia consegna il 4,1% delle macchine importate nell’area contro il 4,8% della Germania. Il confronto con i tedeschi ci vede favoriti già nell’immediato futuro visto che il trend di crescita medio dell’export, nel periodo 2011-2017, è risultato pari al +13% contro il +2,3% della Germania.
Anche alla luce della missione a Singapore come pensate di muovervi nei paesi dell’area? L’industria locale è attualmente coinvolta in un imponente processo di crescita economica e progresso sociale. I costruttori italiani della macchina utensile possono essere non solo fornitori di soluzioni e tecnologia per gli utilizzatori di questa Regione che già da anni acquista tecnologia italiana, ma anche partner dei costruttori locali interessati da un’offerta di altissimo livello qualitativo capace di essere complementare alla loro. Punteremo su questo e, in alternativa all’esplorazione di possibili partner per l’attivazione di joint venture e collaborazioni, ragioneremo sull’opportunità di creare – in uno dei paesi della Regione – una rete di imprese italiane, sul modello di quanto fatto in India con ITC, per promuovere l’offerta di made in Italy di settore. L’obiettivo è, evidentemente, incrementare la nostra presenza nell’Area e per fare questo continueremo a lavorare insieme a Italia-ASEAN.