Un raid in piena regola quello che nella serata di ieri a Roma in un pub della zona della movida, Campo dè Fiori ha visto protagoniste una cinquantina di persone che hanno mandato all’ospedale sette persone e hanno devastato il locale. Verso le dieci circa cinquanta persone con volto coperto da caschi e sciarpe hanno fatto irruzione nel locale “The drunken ship” dove stava passando la serata un gruppo di tifosi del Tottenham, in città per assistere alla partita che la squadra inglese disputerà questa sera all’Olimpico contro la Lazio. Locale semi distrutto e sette persone, tutti uomini di nazionalità inglese, e di età compresa fra i 20 e i 60 anni ricoverati all’ospedale per le ferite riportate. Alcuni teppisti sono stati arrestati dagli agenti della polizia che prestava servizio nei dintorni del pub. Per ilSussidiario.net abbiamo contattato in esclusiva il regista Fabio Bastianello, autore del docu-film “Secondo tempo”, una pellicola uscita nella primavera del 2010 che racconta in 105 minuti di piano sequenza le logiche della curva. Il racconto di una giornata di quanto accade nelle curve degli stadi italiani, raccontando di una giornata tipo “che diventa eccezionale”. Oltre al cast di attori professionisti sul set anche un centinaio di ultrà del Torino. “Non mi sembra un operazione– dice Bastianello- perchè non sono stati mostrati vessilli o simboli dichiarati. Appare come un raid di ‘cani sciolti’ o uno squadrone punitivo più che una missione degli ultras. Molti li hanno definiti tifosi ma, se parliamo di ultras, il termine è sbagliato perchè i primi guardano il risultato mentre gli altri guardano i vessilli e i colori e tutto ciò che è appartenente alla maglia: è un valore quasi medievale”. Lo stadio e le partita sono, quindi, qualcosa di secondario per il tifoso violento: “L’Inghilterra– dice ancora Bastianello- è portata come esempio positivo dove il tifo violento è stato debellato. In realtà, non è vero perchè gli scontri più duri non avvengono più sulle gradinate ma immediatamente fuori dai tornelli dello stadio. La stessa cosa avviene in Russia.
Il mio film viene spesso paragonato alla pellicola inglese ‘Hooligans’ dove i tifosi più scalmanati non usano più lo stadio come arena ma spazi aperti o nei pub, come è successo ieri sera a Roma. Anzi, questo episodio sembra un remake di quel film”. Per Bastianello, quindi, la responsabilità del raid di Campo dè Fiori non è da attribuire agli ultras: “Probabilmente – continua il regista- un capo ultras non avrebbe approvato un irruzione di questo tipo, anzi. In un gruppo ultras c’è una gerarchia basata sulla difesa dei colori ma, contrariamente, a quanto si pensi ci sono capi ultras che non hanno mai usato violenza come metodo di aggregazione. Ultras non è uguale a violenza. Il tifoso violento è molto più pericoloso degli ultras”.