È difficile l’opera di divulgazione scientifica per la complessità concettuale degli argomenti che richiedono l’uso di linguaggi specifici, non sempre accéssibili a tutti.
Si può correre il rischio da una parte di una eccessiva semplificazione che snatura la comunicazione riducendola a intrattenimento o a curiosità intellettuale, dall’altra di non riuscire a comunicare con sufficiente chiarezza precludendo così la comprensione.
È meritevole perciò l’iniziativa della sezione torinese di Mathesis (l’Associazione Subalpina Mathesis) di istituire un concorso, il Premio Peano 2002, per premiare il migliore testo di lettura matematica diretto a non specialisti pubblicato nello scorso anno.
Tra i testi proposti, La matematica e la Realtà non illustra teorie né racconta di recenti scoperte, ma ha per tema la matematica e il suo apprendimento; senza essere un testo di tecniche e metodologie didattiche. È piuttosto la testimonianza «in diretta» del cammino, che non può che essere personale, di raggiungimento della conoscenza quando un giovane o un adulto si lascia interrogare «dall’esigenza di conquistarsi il significato delle cose».
Eloquente, in questo senso, è il binomio che costituisce il titolo «matematica e realtà», ma altrettanto originale è l’impostazione didattica che, nell’Introduzione l’autore sintetizza con la frase «apprendimento come reinvenzione guidata», suggerendo un metodo, cioè una strada in cui insegnante e allievo si incontrano in un’esperienza condivisa e sempre rinnovata. Non stupisce allora che la struttura del testo sia scandita dalle «azioni del fare matematica»: giocare, osservare, immaginare, sbagliare, ricordare per citarne alcune.
Il testo raccoglie esperienze e riflessioni tratte dal quotidiano lavoro in classe, mostrando attraverso la valenza formativa del suo insegnamento la portata culturale della matematica.
Raffaella Manara
La Matematica e la Realtà
Marietti – Genova 2002
Pagine 187 – Euro 13,00
Recensione di Andrea Gorini
© Pubblicato sul n° 17 di Emmeciquadro