Dalle ore 8 di mattina alle ore 18 blocco totale del traffico domani a Milano. L’emergenza smog ha costretto la giunta comunale a riportare in auge le domeniche a piedi. E già è stata fissata al successiva, domenica 6 febbraio, a meno che non intervengano condizioni tali da scongiurare il divieto.
Alcune deroghe come sempre al divieto di circolazione: potranno utilizzare i propri mezzi privati i medici e gli assistenti sanitari in servizio, i sacerdoti, i giornalisti muniti di tesserino, i fiorai e i ristoratori, i lavoratori obbligati alla reperibilità e gli accompagnatori degli sportivi impegnati in manifestazioni riconosciute dal Coni. Una deroga speciale al blocco è prevista per i pullman dei tifosi che dalle tangenziali potranno raggiungere lo stadio Meazza per la partita di campionato Inter-Palermo.
Per tutti gli altri che avessero intenzione di violare il divieto di circolazione, multa da 155 euro. Potenziati i mezzi pubblici, come dice il sindaco Moratti: «Domenica saranno gratuiti il servizio di bike sharing e tutti i musei cittadini. Per creare meno disagi ai cittadini abbiamo lavorato con Atm per potenziare l’uso dei trasporti pubblici. Ci saranno 300 corse in più delle metropolitane, pari a un incremento del 34% delle frequenze, e 110 mezzi aggiuntivi in superficie».
Sulle linee metropolitane verranno inseriti 21 treni straordinari che consentiranno di effettuare 300 corse in più. In particolare, sulla linea M1, la più utilizzata per raggiungere lo stadio e la stazione di Rho-Fiera, verranno aumentate le corse fino al 50% nell’ora di punta pomeridiana rispetto alla consueta programmazione domenicale. In superficie i mezzi aggiuntivi in circolazione saranno 120 sulle principali linee di bus, tram e filobus per offrire ai passeggeri oltre 1500 corse in più. Il vicesindaco Corato intanto avverte: «Ad oggi c’è il 60% di possibilità che il 6 febbraio replicheremo la domenica a piedi. Io non faccio il guru, lo dico guardando i bollettini meteorologici che non preannunciano nemmeno per i prossimi giorni piogge o vento».