Il bambino di 10 anni operato all’intestino era arrivato in ospedale alle prese con una grave dilatazione dell’intestino e della vescica. Dunque, al di là della sessione di 8 ore filate di videogiochi che aveva portato all’emergenza e all’operazione d’urgenza, quella di ignorare i bisogni corporali per continuare a battere record alla console (Fifa e World of Warcraft i giochi preferiti dal ragazzo) era un’abitudine ormai consolidata. Un problema psicologico prima ancor che fisico, con la pediatra Jo Begent dell’University College London Hospital che ha sottolineato l’importanza del controllo da parte dei genitori, ma anche dell’insegnare abitudini più sane ai ragazzi per non farli cadere in determinate forme di alienazione. (agg. di Fabio Belli)
OPERATO PER DILATAZIONE DELL’INTESTINO
Un bambino talmente preso dal suo videogame al punto di rinunciare ad andare al bagno. Sembra incredibile, ma è davvero quello che è successo ad un ragazzino di 10 anni che è stato costretto ad un intervento d’urgenza all’intestino dopo aver passato otto ore di fila attaccato alla consolle, senza staccarsi nemmeno per fare pipì. Questo il caso limite presentato dalla pediatra Jo Begent dell’University College London Hospital nel corso della conferenza annuale della NSPCC (la principale organizzazione non profit britannica per l’infanzia), che spinge però ad una riflessione se è vero che, come ha ricordato la specialista, in passato i problemi medici legati all’infanzia erano perlopiù “legati alla mancanza di sonno e all’obesità”. Un quesito, però, sorge spontaneo nell’apprendere di questa vicenda: che fine avevano fatto i genitori del bambino durante questa no-stop di videogiochi che poteva costargli la vita? (agg. di Dario D’Angelo)
BAMBINO NON SI STACCA DAI VIDEOGAMES PER ANDARE IN BAGNO: OPERATO D’URGENZA
Un bambino è stato operato all’intestino perché lo stesso non andava in bagno. Il motivo? Non voleva staccarsi dai videogiochi, e a lungo andare si è così creato un danno al proprio apparato. A denunciare l’episodio è stato la pediatra Jo Begent dell’University College London Hospital, in occasione della conferenza annuale della NSPCC, organizzazione no profit britannica. Il piccolo di 10 anni, non ha fatto per 10 ore la pipì perché non voleva staccarsi dalla sua console: «Un giorno nella mia clinica pediatrica si è presentato un ragazzino che zoppicava ed era conciato davvero male – le parole della dottoressa Begent al Daily Mail – ma quello che mi ha mandata nel panico è stata la massa enorme che gli usciva dal bacino e che in un primo momento credevo fosse un tumore. I successivi controlli hanno invece evidenziato una grave dilatazione del bacino e una costipazione spaventosa».
CASI IN AUMENTO NEGLI ULTIMI ANNI
La pediatra ha quindi effettuato delle indagini più approfondite per poi scoprire la scioccante verità: «La vescica e l’intestino si erano deformati in quel modo perché il ragazzino aveva smesso di andare in bagno per non doversi staccare dal suo videogame ed era talmente preso dal gioco da ignorare anche i bisogni corporei basilari, perché considerati fonte di distrazione». Secondo la dottoressa, sia i videogame quanto i social, stanno avendo un impatto sempre più gravoso sulla vita di giovani e adolescenti, nonché sulle loro condizioni fisiche. La Begent sottolinea infatti che negli ultimi anni si sono verificati numerosi casi che «riguardano anche aspetti psico-fisici molto più profondi e che possono avere risvolti potenzialmente drammatici». Dichiarazioni che tra l’altro giungono pochi giorni dopo che l’OMS, l’organizzazione mondiale della sanità, ha riconosciuto la dipendenza da videogame come una vera e propria malattia.