Il lupo perde il pelo ma non il vizio, si potrebbe dire. Gennaro Gattuso detto ‘Ringhio‘ invecchia, si trasferisce nel tranquillo campionato svizzero, ma non perde mai la sua verve proverbiale e il suo grande agonismo. In estate aveva fatto discutere la sua scelta di non andare a ‘svernare’ in mete esotiche per concludere la carriera, come fanno tanti altri calciatori. Ma Gattuso è uomo che non fa mai scelte banali: ha preferito rimanere vicino a casa e soprattutto continuare a confrontarsi con un campionato ‘vero’, per quanto certamente inferiore alla serie A italiana. Quindi la scelta della Svizzera, e per la precisione del Sion, società che in estate aveva cercato anche Alex Del Piero. L’addio con il Milan è stato piuttosto sofferto, tanto che il centrocampista qualche volta ha rilasciato dichiarazioni che hanno lasciato intendere che qualcosa nell’ultima stagione rossonera non aveva funzionato, in particolare nel rapporto con l’allenatore Massimiliano Allegri. In terra elvetica le cose stanno andando bene per Gennaro a livello umano: i compagni di squadra ne hanno subito riconosciuto il carisma nominandolo capitano ‘bruciando le tappe’ (chissà però cosa pensa del fatto che lo stesso è successo al Milan con il nuovo acquisto Riccardo Montolivo…). In campo invece la squadra ha affrontato diversi momenti difficili, con ben due cambi d’allenatore – Decastel ha sostituito Fournier a settembre, ma ha lasciato il posto a Schumann a fine ottobre – e attualmente è al quarto posto in classifica.
Ma l’attualità ci porta a quanto è successo nell’ultima giornata del campionato svizzero, quando il Sion era impegnato a Berna, sul campo degli Young Boys (che l’Udinese conosce bene per averci perso due volte in questa edizione della Europa League). All’81’ minuto la squadra di Gattuso sta perdendo per 2-1, quando un avversario interviene da dietro su un giocatore del Sion che ha appena passato la linea di metà campo palla al piede. L’arbitro fischia la punizione e si accinge ad ammonire il giocatore dello Young Boys, ma qui entra in scena Gattuso che (per accorciare i tempi?) ruba il cartellino giallo al direttore di gara e lo mostra personalmente all’avversario. L’arbitro inizialmente resta interdetto, poi non riesce a trattenere un sorriso, che si evidenzia quando Gattuso gli restituisce il cartellino. Purtroppo per Ringhio, rimarrà l’unico sorriso della partita: il Sion non è riuscito a pareggiare, e il risultato finale è stato di 3-1.