Lazio-Palermo si chiude sul risultato di 0-0. Le premesse erano ben altre. Nel cielo di Roma spende un bel sole su cui si staglia Olimpia l’aquila laziale che fa da prologo al match tra Lazio e Palermo; le squadre arrivano entrambe da due vittorie non limpide e facili infatti se i biancocelesti faticano e non poco al Manuzzi in quel di Cesena i rosanero contro il Cagliari hanno rischiato la remuntada. Sarà un partita che potrà dire molto sulle aspirazioni delle due società che possono godere di uomini capaci di potarle in zone privilegiate della classifica: da una parte la coppia Klose Cissè che fino ad ora ha ben figurato nel campionato, dall’altra i giovani di belle speranze Hernandez e Pinilla ispirati dalla nuova stellina Zahavi che lo scorso mercoledì all’esordio dal primo minuto si è presentato ai suoi tifosi con un un golasso che gli ha permesso una altra chance da titolare oggi ai danni del suo compagno Ilicic fin ora non ai livelli dello scorso anno.
– La Lazio all’olimpico si schiera con il solito modulo 4-2-3-1 con Cana in mediana assieme a Ledesma, Matuzalem, Hernanes e Cissè dietro a Klose; il Palermo risponde con un centrocampo in linea formato da Bertolo, Della Rocca, Barreto e Zhavi pronto ad inventare per la coppia Hernandez e Pinilla. La partita non è delle migliori perché le squadre risentono e non poco delle tre partite in una settimana, così le emozioni sono scarse e a risaltare sono solo le fiammate dei singoli. Pinilla ci prova da fuori impegnando Marchetti all’11’, poi al 36’ ancora Palermo con Hernandez che come il compagno ci prova dalla distanza ma il portiere laziale chiude in angolo. I contropiedi del Palermo sono interrotti da una manovra dei biancocelesti lenta e prevedibile così che i bomber Cissè e Klose non hanno mai una palla buona per insaccare. Nella ripresa ci saranno dei cambi da entrambe le parti e vedremo chi la spunterà.
– La ripresa si apre con un cambio per la Lazio: dentro Brocchi e fuori un Cana degno di menzione solo per essere stato ammonito nel primo tempo. Il Palermo riparte dai suoi 11 iniziali che devono subito faticare perché gli avversari cambiano completamente mentalità proponendo azioni più veloci e ficcanti che non lasciano un attimo di tregua agli uomini di Mangia. Al 58’ Klose viene servito in area direttamente da una rimessa laterale, si libera facilmente del difensore in pressione con una bella giocata ma al momento di tirare viene chiuso in angolo; al 63’ è Cissè che ha la palla migliore di tutto il match ma a botta sicura non inquadra la porta al limite dell’area dopo un’uscita killer di Tzorvas infastidito dall’attaccante tedesco; infine prima al 70’ Tzorvas fa un mezzo miracolo deviando sopra la traversa una palla sporca di Hernanes poi è sempre Miroslav che si carica i compagni sul groppone, parte in azione solitaria sulla trequarti e una volta in area apre per l’accorrente Matuzalem che perde l’attimo giusto per insaccare. Gli ospiti si fanno vedere solo a tratti soprattutto con Ilicic, che entrato al posto di Pinilla, ci prova dalla distanza costringendo Marchetti a deviare in angolo al 77’. Gli ultimi minuti vedono i padroni di casa che tentano il forcing finale senza però riuscire a bucare la barriera eretta dai rosanero; finisce così una partita da cui ci si aspettava sicuramente più reti da ambo le parti ma che se viene accettata con entusiasmo dal Palermo non lascia soddisfatti giocatori e tifosi capitolini i quali volevano una vittoria sul proprio campo dopo la disfatta ad opera del Genoa.
— Marchetti; Konko, Diakité, Dias, Lulic; Cana (dal 1′ s.t. Brocchi), Ledesma, Matuzalem; Hernanes (dal 31′ s.t. Sculli); Cisse, Klose. (Bizzarri, Scaloni, Stankevicius, Rocchi, Kozak). All. Reja.
— Tzorvas; Pisano, Silvestre, Migliaccio, Balzaretti; Bertolo (dal 13′ s.t. Acquah), Barreto, Della Rocca, Zahavi; Pinilla (dal 18′ s.t. Ilicic), Hernandez. (Benussi, Munoz, Aguirregaray, Bacinovic, Miccoli). All. Mangia.
— Gervasoni di Mantova (Di Liberatore-Manganelli/Baratta).
— Ammoniti Cana al 17′ p.t. per gioco scorretto, Migliaccio al 37′ p.t. per gioco scorretto. Matuzalem al 3′ s.t. per c.n.r. Recuperi: 0′ nel p.t.; 2′ nel s.t.
MARCHETTI 6: nel primo tempo è impegnato parecchie volte, nella ripresa deve solo deviare in angolo un tiro di Ilicic.
LULIC 6.5: il bosniaco opera bene e con continuità sulla sua fascia proponendosi continuamente per i cross.
DIAS 6: nel primo tempo soffre un po’ i continui contropiedi degli avversari ma nel secondo si rifà chiudendo sempre tempestivamente.
DIAKITE 6: come il compagno di difesa nel primo tempo maluccio, nel secondo molto bene.
CANA 5: si vede poco in costruzione e quando deve ostruire il gioco del Palermo non fa il giusto filtro.
LEDESMA 6: bei lanci per i compagni ma se nel primo tempo la squadra va lenta lui è uno dei maggiori colpevoli.
MATUZALEM 5.5: sicuramente partendo dall’esterno non riesce a mostrare il meglio di sé ma la palla che gli fornisce Klose sul finale era da mettere dentro.
HERNANES 6: primo tempo sulla falsa riga di tutta la squadra, poco ispirato e macchinoso; secondo molto vivace e concreto: deve trovare più continuità
CISSE’ 6.5: il leone ci prova da ogni posizione ma vuoi per la sfortuna, vuoi per l’imprecisione le sue conclusioni non si concretizzano mai.
KLOSE 7: è arrivato alla Lazio per conquistarsi un viaggio agli europei del prossimo anno e se continua così nessuno può negarglieli.
TZORVAS 7: il greco para di tutto e salva la sua squadra in numerose occasioni grazie alla sua reattività, sicuramente in giornata.
MIGLIACCIO 6: il capitano è il leader della difesa e garantisce sicurezza al reparto col suo diligente lavoro.
SILVESTRE 5: non sempre lucido e nel secondo tempo concede troppo agli avversari.
BERTOLO 6: Mangia lo schiera largo a destra e lui gli garantisce delle belle ripartenze.
BARRETO 6.5: è il regista della squadra e le sue aperture a cambiare fronte si fanno apprezzare per precisione e tempestività.
DELLA ROCCA 6: non è male, dialoga bene con i compagni ma nel finale cala troppo.
ZAHAVI 5: la prestazione di oggi non è da sufficienza, poco incisivo.
PINILLA 6: bel tiro a inizio partita, e un lottatore sulle palle alte ma Mangia lo toglie troppo prematuramente.
HERNANDEZ 6: dovrebbe essere servito più spesso dai compagni ma nel secondo tempo è costretto a rincorrere inutilmente palloni troppo profondi.
(Giorgio Davico)