Contro il Palermo la Lazio ha sciupato un’ottima chance per mettersi alle spalle le polemiche degli ultimi giorni. Dopo il caso Reja e le relative polemiche tra il tecnico – spalleggiato da Lotito – ed i tifosi, era fondamentale ripartire da un risultato positivo. E’ arrivato, invece, uno 0-0 che non ha risolto nessuno dei problemi evidenziati finora dalla squadra. E giovedì ci sarà un impegno da brividi, a Lisbona, contro il temibile Sporting, per la seconda gara stagionale di Europa League. I biancocelesti dovrebbero ripresentare dal primo minuto Stefan Radu, che sembra aver smaltito l’infortunio al legamento collaterale mediale del ginocchio destro. Vista l’assenza di Biava, toccherà ancora a Diakitè far coppia con Andrè Dias, leader riconosciuto della retroguardia. Sulla corsia destra, dovrebbe esserci il titolare Konko; nel caso in cui Reja dovesse decidere di concedergli un turno di riposo, spazio allora a Luciano Zauri, dal momento che nè Stankevicius nè Scaloni sono stati inseriti nella lista Uefa. Mancherà di sicuro Stefano Mauri, che dovrebbe tornare per il derby, mentre si tenterà il tutto per tutto per recuperare l’uruguaiano Gonzalez, anche se la missione si presenta assai ardua. Il modulo di partenza, quasi sicuramente, sarà il 4-4-2; i due esterni di centrocampo saranno Lulic e Sculli, per i due posti in mezzo lotta tra Ledesma, Brocchi, Cana e Matuzalem. In attacco è sicuro del posto capitan Rocchi, ed al suo fianco vedremo uno tra Klose e Kozak. Al francese Cisse dovrebbe essere concesso un turno di riposo. I biancocelesti dovranno essere bravi a ripartire dalle cose buone – che pure non sono mancate – mostrate contro il Palermo. La difesa, innanzitutto, sembra sulla strada giusta per ritornare sui livelli dello scorso anno. Accanto alla sicurezza Dias, sta crescendo Diakitè, ormai sempre più pronto per contendere a Biava – attualmente fermo ai box – una maglia da titolare. Bene anche i terzini Konko e Lulic, mentre devono ancora crescere tanto Matuzalem e Cana, apparsi in evidente ritardo di condizione. L’albanese, se non altro, ha la scusante di essere ‘nuovo’ e di dover ancora entrare nei meccanismi della squadra. Senza contare che la posizione di interno non sembra ritagliata su misura per le sue caratteristiche.
L’attacco, rimasto a secco contro i rosanero, rimane comunque il fiore all’occhiello di questa squadra. Avere una coppia lì davanti come quella formata da Klose e Cisse, con Hernanes alle spalle, è roba per palati fini. A Reja il compito di mettere i suoi campioni nelle condizioni migliori per poter brillare. A partire da Lisbona, naturalmente.