Secondo il quotidiano Libero è “l’ultima follia di Sala”, il sindaco di Milano. Sarebbe interessante capire quali sono le altre follie che il primo cittadino ha commesso da quando è iniziato il suo mandato, che anzi, sembra brillare per immobilità. Forse il progetto di riapertura dei Navigli? Nel caso in questione Libero, che con i titoli non delude mai, parla di “psicologi che andranno a casa dei milanesi per educarli ad amare i rom”. Fa sorridere l’idea, ma non è così. Palazzo Marino ha approvato un progetto di stanziamenti fondi per un soggetto del terzo settore “che si occupi della gestione dei centri di emergenza sociale del Comune e che si occupi fra le altre cose di sensibilizzare i cittadini che abitano nei territori limitrofi ai campi sui temi dell’inclusione sociale”. Come si nota si parla di “fra le altre cose” e comunque sensibilizzare le persone all’inclusione sociale non solo è meritorio, ma necessario nella società di oggi sempre più frammentata e composto da multinazionalità, le più diverse tra loro.
Ovviamente non si tratta di “inviare psicologi”, ma operatori del sociale. Inoltre collaborare con soggetti del terzo settore è quanto di più positivo una amministrazione comunale possa fare, vuol dire mettere in pratica la sussidiarietà, progetti cioè dal basso, ed evitare il centralismo che affligge da sempre il nostro paese. Libero raccoglie le testimonianze di alcuni cittadini che si rivoltano contro questo progetto, evidentemente non capito e che con articoli come questo contribuiscono a generare confusione. I residenti di zone di periferia come via Chiesa Rossa e via Martirano, di via Bonfaldini: noi siamo perfettamente integrati, dicono, chi ha bisogno di integrazione sono quelli che vivono nelle baraccopoli. Anche l’articolista di Libero è poi costretto ad ammettere che il progetto prevede di segnalare alla polizia le persone non autorizzate nei campi, l’azione nei confronti dei rom e addirittura il supporto in caso di sgomberi “in flagranza di reato”.
L’articolo si conclude con la solita solfa, espressa la consigliere di zona 4, il leghista Paolo Bassi che, dice, “il problema non sono gli abitanti intolleranti (scoperchiando dunque un nervo scoperto, nda) ma sono i nomadi che n on si vogliono integrare”. I buoni sono sempre da una parte sola,è risaputo. Intanto il mondo là fuori cambia ogni giorno di più.