Dopo aver rimosso le macerie del primo anno, la fase 2 di Milano è pronta a cominciare, almeno secondo Pisapia. Il sindaco della città, recentemente intervistato dal Corriere della Sera, guarda al futuro e annuncia di esser pronto a “far partire i cantieri, dare nuova occupazione, lanciare gli investimenti, investire nella green economy”. Un primo anno difficile, quello del primo cittadino del capoluogo lombardo, tra crisi economica, aumento delle tasse e della disoccupazione ma, nonostante tutto, si dice convinto che “nei quattro anni che ci mancano riusciremo a ricostruire Milano, a far rinascere la città così come è stato fatto dopo le macerie della guerra. L’Expo sarà una delle nostre occasioni”. Lo stesso Expo che ha visto proprio Pisapia lasciare e poi riprendere il posto di commissario straordinario e dove manca ancora la nomina del commissario per il Padiglione Italia. Su questo, ha detto, “la preoccupazione esiste, però mi e stato assicurato che il governo darà la sua indicazione in tempi brevissimi”. IlSussidiario.net analizza il primo anno del governo cittadino di Pisapia insieme a Carlo Masseroli, capogruppo del Pdl in Consiglio comunale: «Milano sta certamente vivendo un grave momento di crisi ma l’avvento del governo di centrosinistra ha sostanzialmente portato la città verso una forte depressione, legata soprattutto agli aspetti economici: in un Paese in cui con grande difficoltà si parla di tagli alla spesa, Pisapia ha portato all’attenzione della città un bilancio che presenta spese correnti superiori rispetto all’anno passato». Il Pil della città di Milano, spiega Masseroli, è circa 70 miliardi di euro annui mentre la spesa del comune si aggira intorno ai 2 miliardi e 700 milioni di euro: «Il sindaco dovrebbe fare di tutto affinché i 70 miliardi nel tempo aumentino e la spesa corrente diminuisca, ma è arrivato a fare l’esatto contrario chiedendo i soldi agli stessi cittadini, per i quali le tasse sono aumentate in maniera spropositata. E’ questo il vero paradosso dell’attuale amministrazione: di fronte a famiglie e imprese che fanno di tutto per risparmiare, spende di più usando i loro risparmi».
Nell’intervista per il Corriere della Sera, Pisapia spiega che la cosiddetta “fase 2” di Milano prevede innanzitutto l’avvio dei cantieri: «Sarei curioso di sapere a quali si riferisce in particolare – ci dice Masseroli – e mi chiedo con quale fiducia i cittadini e le imprese possono dirigersi verso l’Expo quando è stato proprio il sindaco a fare un passo indietro per non rischiare la propria immagine personale. E’ sempre più chiaro che chi vive a Milano inizia ad avere dubbi sul fatto che la città possa davvero andare incontro un futuro rilevante come è avvenuto negli ultimi decenni. Invece di affrontare la crisi con innovazione e sviluppo, la giunta si lascia cullare verso una “decrescita felice” che sta portando inevitabilmente tutti verso il basso. Con la conseguenza, inoltre, che chi ha voglia di emergere sceglie di scappare».
Infine Carlo Masseroli torna a parlare dell’Area C, «un provvedimento controverso che, non dimentichiamo, è stato possibile realizzare grazie all’intera struttura già predisposta dall’amministrazione precedente per Ecopass. E’ vero che il traffico si è ridotto, ma è anche vero che i cittadini prendono meno l’automobile per la mancanza di soldi. Inoltre esistono ormai dati certi che dimostrano quanto il pagamento per entrare nel centro città abbia reso molto meno attrattiva questa zona dal punto di vista commerciale, come se agli esercenti non bastasse già la crisi economica…».
(Claudio Perlini)