Partita da Seregno, nel cuore della Brianza, ha realizzato le porte per il Teatro alla Scala di Milano, per i complessi residenziali di Miami e Mosca e per i grattacieli di Tokyo. Effebiquattro oggi produce 200mila porte l’anno e si estende su 33mila metri quadri di coperto, in un’area di 60mila metri quadri. Il Cavalier Mario Barzaghi, amministratore delegato dell’azienda fondata da suo padre nel 1973, racconta a ilsussidiario.net il segreto del suo successo e quali sono le prospettive per un settore ancora molto in difficoltà.
Cavalier Barzaghi, com’è avvenuta l’evoluzione da una piccola bottega artigiana a un’azienda che opera su scala internazionale?
La nostra non è stata una crescita repentina, ma è avvenuta anno per anno nell’arco di un quarantennio. Quando siamo partiti, nel 1973, occupavamo 3.500 metri quadri di capannoni, oggi ci estendiamo su 33mila metri quadri di coperto in un’area di 60mila metri quadri. Siamo l’azienda più importante sul territorio nazionale per quanto riguarda la produzione di porte, sia a livello di numeri, sia a livello di importanza.
Quali sono i valori su cui si basa la sua impresa?
Ciò che conta per noi è il fatto di realizzare prodotti di qualità che abbiano certe caratteristiche e, soprattutto, di offrire dei servizi. Quando un nostro cliente si reca da un fornitore per acquistare un prodotto, poi non deve più avere bisogno di alcuna manutenzione.
Quali sono le caratteristiche delle vostre porte?
Soprattutto per quanto riguarda le porte interne in legno, si tratta di prodotti tecnologici con servizi aggiuntivi che oggi sono richiesti dal mercato. Abbiamo una gamma d’avanguardia con valori aggiuntivi quali l’abbattimento acustico e la verniciatura a base d’acqua. Contiamo inoltre su porte reversibili, serrature magnetiche e un design molto pulito e minimalista. La nostra offerta va da una fascia quasi da primo prezzo a un top di gamma con foglie d’oro, laccati, patinati, e a una serie di altri prodotti.
Quanto sono importanti per la vostra azienda l’innovazione tecnologica e la ricerca?
La nostra azienda è all’avanguardia per quanto riguarda l’innovazione tecnologica, in quanto oggi non è possibile farne a meno. La ricerca e l’evoluzione sono indispensabili per quanto riguarda le nostre porte, che oggi si devono inserire al meglio nell’ambiente domestico o dell’ufficio, in quanto non rappresentano più un elemento collegato alla struttura edilizia, ma fanno parte dell’arredamento cui si devono totalmente adattare. Alle porte è quindi aggiunta una serie di accessori come vetri, inserti in alluminio, nuovi materiali che sono molto importanti per il design.
Se per la vostra azienda la ricerca è importante, quanto lo è invece per il futuro e la crescita dell’Italia?
E’ importantissima. Purtroppo, però, oggi in Italia le condizioni non sono particolarmente favorevoli alla ricerca. L’attuale crisi che non è ancora finita, e le imprese sono sempre più spesso abbandonate a loro stesse. I privati quando possono fanno ricerca, ma lo Stato di certo non le aiuta. Nell’attuale situazione al contrario c’è assoluto bisogno di fare ricerca e produrre tecnologia da esportare in tutto il mondo.
Lo scorso ottobre Effebiquattro ha partecipato a Made Expo 2012. Ritiene che sia stato un momento importante per la vostra azienda?
La fiera è molto importante, tanto che questo è il quarto anno che partecipiamo. Si tratta di un evento ancora giovane, ma che è già conosciuto a livello globale. Made Expo è quindi destinata a diventare la fiera più importante in tutto il mondo, soprattutto per quanto riguarda i prodotti dedicati alla casa, i suoi interni e più in generale l’edilizia. Tra le ragioni per cui Made Expo è così importante per la nostra azienda c’è anche il fatto che è stata promossa molto bene, soprattutto all’estero. Aumentare il proprio pacchetto di clienti stranieri oggi è infatti l’aspetto più importante per un’azienda italiana.
Quali sono i mercati esteri nei quali Effebiquattro è più presente?
Siamo presenti praticamente ovunque, anche se per noi i mercati più importanti sono la Russia e Israele. Lavoriamo molto anche in Marocco, Algeria, Tunisia, Turchia, Francia e Stati Uniti.
Quali sono le sue previsioni per il futuro del settore?
La crisi purtroppo ha già prodotto una certa selezione, e le aziende più improvvisate oggi si trovano in grandi difficoltà. Quelle che invece realizzano prodotti di qualità e seguono politiche costanti stanno reggendo alle attuali difficoltà. Il futuro chiede sicuramente una serie di garanzie e una particolare affidabilità da parte delle imprese.
(Pietro Vernizzi)