La giornata di oggi per l’Italia alle Olimpiadi di Londra 2012 era stata splendida, grazie all’oro di Niccolò Campriani nella carabina, all’argento di Massimo Fabbrizi nella fossa olimpica e al bronzo di Matteo Morandi agli anelli. Purtroppo però, come un fulmine a ciel sereno, è arrivata la notizia che rovina la gioia della spedizione azzurra: la positività per doping di una delle punte dell’Italia a Londra, Alex Schwazer (clicca qui per saperne di più). La presenza di un atleta italiano positivo all’Epo è già sicura, anche se il Coni e la Fidal non hanno ancora confermato definitivamente il nome. Però sembrano non esserci più dubbi: il campione olimpico uscente della 50 chilometri di marcia avrebbe addirittura ammesso che la sua carriera è finita. L’atletica italiana – che già non sta vivendo anni facili – subisce un colpo durissimo, e l’umore di tutta la spedizione italiana è bruscamente cambiato. Ne parliamo con uno dei più importanti giornalisti inviati a Londra per seguire i Giochi: Daniele Dallera, caporedattore sportivo del “Corriere della Sera”. Intervista in esclusiva per IlSussidiario.net.
Dallera, per prima cosa: com’è l’atmosfera a Londra?
Pensavamo di festeggiare una giornata bellissima, con l’oro di Campriani, l’argento di Fabbrizi e il bronzo di Morandi. Era la seconda giornata più bella di questi Giochi dopo il memorabile sabato di inizio e c’era grande gioia. Tutti volevano festeggiare queste tre splendide notizie, e poi invece è arrivata questa notizia, questo caso di doping di Alex Schwazer che ha scosso tutta la nostra spedizione. Un colpo basso per l’Italia, sotto la cintura potremmo dire…
Quindi possiamo dare per certo che si tratti proprio di Alex Schwazer?
Lo ha ammesso lui stesso, parlando di ‘carriera finita’. Il dolore è grande, perchè da lui ci aspettavamo la medaglia della fatica e del sacrificio, le due qualità che la 50 km di marcia esalta sopra ogni altra cosa. Era l’uomo che doveva darci una grande gioia nell’atletica, come era già successo a Pechino, e invece ci ha dato il dolore di questo gravissimo caso di doping.
Tra l’altro si tratta proprio di uno dei nomi più illustri del nostro sport…
Sì, Alex Schwazer ha rappresentato in questi anni la miglior atletica italiana, l’atletica vincente proprio nella specialità più massacrante. Adesso invece sembra cadere tutto per questo ragazzo, che era l’immagine della salute e anche membro di una bella coppia del nostro sport con la fidanzata Carolina Kostner. Lei resta ancora una stella, per lui le cose cambiano. Non ci sono ancora le controanalisi, ma è difficile che una positività all’Epo venga smentita.
Schwazer era forse l’unico grande campione azzurro in atletica: che effetto avrà questa notizia sulla ‘regina’ dei Giochi?
Si tratta di un colpo durissimo, che mette k.o. un’atletica italiana già sofferente e che proprio a Schwazer si aggrappava. Un tradimento, insomma.
Cosa possiamo dire ora dell’uomo e dell’atleta Alex Schwazer?
Le sue qualità tecniche restano, ne sono convinto; però questa è una macchia eterna, che non si cancellerà mai. Un campione che ha smarrito in modo maledetto la strada dell’etica e del rispetto delle regole: dispiace molto, perchè lui era il sorriso dell’atletica italiana, e invece ora sarà il nostro pianto.
L’addio di Damilano – che è andato a costruire una grande squadra cinese – può aver inciso?
Può essere. Questi cambi tecnici possono aver creato confusione, e forse Schwazer potrebbe essersi trovato incerto, spaesato, non più sicuro del suo valore. Però ha cercato un’altra strada nel modo peggiore, e se tutto sarà definitivamente confermato dovrà assumersi la responsabilità di questo pesantissimo errore.
Peccato, proprio in una giornata così bella per lo sport italiano…
Sì, è stato davvero uno shock. Si aspettava l’arrivo di Alex Schwazer, per creare festa e avere titoli di speranza. Invece ora i titoli saranno molto diversi. Un colpo basso in una splendida giornata. Bene ha fatto il presidente Petrucci ad escluderlo subito, con un provvedimento che sicuramente gli sarà costato malissimo ma che è esemplare per tutti.
(Mauro Mantegazza)