Un libro sulle stelle dedicato ai ragazzi, ma non solo a loro se guardiamo alla ampiezza di informazioni e di documentazione che riesce a comunicare.
Un atlante, cioè una rappresentazione di quelle figure immaginarie – animali, personaggi, oggetti – che, guardando in alto, gli uomini hanno individuato nel cielo. Vale ancora oggi la semplificazione che, viste dalla Terra, le stelle sembrano tutte alla stessa distanza, proiettate su quella superficie curva chiamata volta celeste.
Per questo gli antichi hanno associato tra loro le stelle più luminose a formare le costellazioni, che il libro propone proprio all’inizio, nella controcopertina e nella prima pagina, a fronte, collocate nella visione del cielo boreale (verso Nord) e del cielo australe (verso Sud). Già la scelta dei termini suggerisce una ricercatezza lessicale che, peraltro, si ritrova anche nelle considerazioni scientifiche sia nell’introduzione sia nel testo dei vari capitoli.
I titoli dei capitoli, inanellati in una sequenza senza pause, sono essenziali: i nomi delle costellazioni in italiano e in latino. Non c’è un indice vero e proprio, ma ovviamente il riferimento è alle mappe celesti su doppia pagina che si trovano anche in chiusura del libro, in versione figurata.
Le illustrazioni di Laura Scuderi, disegni molto suggestivi che tracciano le figure su uno sfondo di cielo blu scuro a tutta pagina, si alternano ai testi veri e propri che costituiscono il corpo dei vari capitoli.
Una attenta osservazione di queste mappe permette di intuire che la Stella Polare indica costantemente il Nord sopra di noi (e la Crux, all’opposto, indica il Sud) mentre le costellazioni sono orientate diversamente e quelle equatoriali compaiono sia nel cielo boreale sia in quello australe.
Questo atlante promette al lettore di compiere un viaggio tra mito e scienza alla scoperta delle meraviglie del cielo perché «le costellazioni nascondono leggende e storie meravigliose ma anche fenomeni studiati dagli astrofisici». In effetti, la descrizione di ogni costellazione – che giustifica il nome in base alla forma della figura immaginaria – è arricchita sia da informazioni scientifiche sia dalle leggende che per secoli hanno caratterizzato la sua storia.
Per esempio, anche in un «capitolo» breve come quello dedicato al Centauro, si dà notizia della esplosione di una supernova registrata nel 1006 proprio all’interno della costellazione e si descrive brevemente il fenomeno.
Nella pagina a fianco, che ha per argomento la Croce del Sud, spiccano alcuni versi della poesia di Pablo Neruda dedicato proprio a quella costellazione: «[…] abbracciai la mia amata; e mentre avvicinavo i miei occhi ai suoi occhi, vidi in essi, nel loro cielo, quattro punte di diamante infuocato.»
Non è possibile dire a che pagina si trovano i brani che ho citato, perché le pagine del libro non sono numerate. Una scelta grafica originale e insolita che, accostata alla eleganza dei caratteri tipografici, all’equilibrio degli spazi e alla cura nella redazione, offre un prodotto piacevole per chi ama la bellezza e la creatività.
Dunque, alla fine della lettura, possiamo ben dire di aver incontrato «[…] gli appassionanti fenomeni dell’universo, le scoperte astronomiche, antiche e recenti, i miti greci alle origini della nostra cultura, che danno vita alle costellazioni. E le suggestioni di poeti, scrittori, artisti, scienziati e filosofi affascinati dal cielo stellato che da sempre è fonte di meraviglia e ispirazione, come nelle immagini incantatrici di questo Atlante.»
Lara Albanese, Lucia Scuderi
Atlante del cielo
Jaca Book – Milano 2018
Pagine 31 – Euro 24,00
Recensione di Maria Cristina Speciani
(Membro della Redazione di Emmeciquadro)
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© Pubblicato sul n° 69 di Emmeciquadro