A soli tre decimi dal podio, grandissima Josefa Idem che a 47 anni ha sfiorato la medaglia nella finale del K1 500 metri femminile della canoa, giungendo quinta (clicca qui per la cronaca della gara). Una prestazione bellissima per una atleta eccezionale, che è la prima italiana di sempre per partecipazione ai Giochi Olimpici, otto (anche se le prime due con l’allora Germania Ovest), pari merito con i fratelli Piero e Raimondo d’Inzeo nell’equitazione. Ottimo modo per concludere la carriera, visto che al termine della gara Josefa Idem ha annunciato il suo ritiro dalle competizioni. Resta un’atleta da ammirare e da seguire in tutti i sensi, soprattutto per le future generazioni. Per parlare di Josefa Idem abbiamo sentito Daniele Scarpa, uno dei più grandi canoisti che questo sport abbia espresso in Italia. Eccolo in questa intervista a ilsussidiario.net.
Scarpa, come valuta il quinto posto di Josefa Idem?
Non ci sono parole, un quinto posto eccezionale per una atleta di 47 anni. Una prova veramente superlativa
Rimane addirittura qualche rimpianto per un bronzo sfiorato…
Va bene così, perché anche se ha perso la medaglia per pochissimo ha dimostrato tutte le sue qualità di donna e di atleta: bisogna considerare anche l’età ed elogiare questo suo grande risultato.
Ma cos’ha di speciale questa campionessa?
Io la conosco dal 1981, da quando disputammo i Campionati Mondiali juniores assieme: è cresciuta nel tempo, è diventata un’atleta grandissima a tutti i livelli, fino a conquistare una serie incredibile di vittorie e medaglie.
Che preparazione ha seguito in questi anni per giungere a livelli così alti?
Da quando è venuta in Italia è stata consigliata anche da suo marito Guglielmo Guerrini a seguire una preparazione specifica. Ha ascoltato anche i consigli del dottor Dal Monte dello Studio di Medicina dello Sport e poi quelli del Professor Colli e i risultati nel tempo si sono visti.
Anche mentalmente ha qualcosa di più?
E’ superlativa, ha vinto tanto nella canoa, è mamma, parla cinque lingue, scrive per “La Gazzetta dello Sport” e fa mille altre cose. Non è una donna normale, è una superdonna, piena di talento e di tante qualità. Per questo vorrei che terminata la carriera non venisse dimenticata dagli Organi federali dello sport italiano, ma le venisse affidato un incarico di manager, per insegnare ai ragazzi attraverso tutta la sua esperienza i segreti di questo sport bellissimo, la canoa.
Cosa le direbbe se la incontrasse?
Sei fantastica, sei eccezionale, sei una persona straordinaria.
Certamente una delle più grande atlete dello sport italiano e mondiale….
Questo è sicuro, ha fatto cose che solo pochi atleti hanno compiuto nel corso della loro carriera. E’ un esempio di come deve essere vissuto lo sport, proprio nel momento in cui altri atleti hanno offuscato l’immagine dello sport attraverso il loro esempio negativo.
Com’è il bilancio complessivo della canoa italiana a Londra 2012?
C’è stato l’oro di Molmenti e il quinto posto della Idem, ma ci sono stati anche otto atleti partecipanti in meno rispetto a Pechino. Quello che serve sarebbe soprattutto prepararsi bene e seguire le metodologie più giuste per praticare questo sport ad alti livelli in Italia.
(Franco Vittadini)