Cassano si o no? La domanda è già valida per i mondiali ma potrà tornare d’attualità a luglio, quando qualche big potrebbe bussare alla porta di FantAntonio. Un giocatore già molto appetito è Jonathan Biabiany, che a gennaio ha rifiutato la Lazio ma interessa anche ad altre squadre, e in estate potrebbe lasciarsi ingolosire. Per non parlare di Paletta, che ha visto aumentare le sue quotazioni dopo la convocazione in nazionale e di mister Donadoni, che a Parma ha trovato la sua vera nazionale. Per parlare del calciomercato del Parma ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva l’agente FIFA Paolo Martini.
Cassano resterà a Parma? Se partirà lo farà solo verso il Napoli o la Fiorentina, le squadre di prima fascia che possono provare ad acquistarlo. Alla Juventus non vuole andare mentre alle milanesi è già stato. La priorità credo che sia restare a Parma, dove ha ribadito più volte che si trova benissimo.
La sua scelta potrebbe dipendere dall’eventuale Europa League o meno del Parma? Non credo, penso che per Cassano sia più importante avere un luogo dove sentirsi importante e stimato, nonostante i suoi alti e bassi caratteriali. La sua potrebbe essere una scelta di vita: del resto ha rifiutato anche la Sampdoria a gennaio, significa che a Parma ci sta benone.
Crede che possa concludere la carriera in gialloblù? Questo è più difficile da dire perché Cassano resta una persona imprevedibile. Però credo che per i prossimi due o tre anni potrebbe rimanere a Parma, di modo da far crescere la sua famiglia in un ambiente sano e tranquillo, a misura d’uomo per così dire. Anche la squadra gli si adatta perfettamente perché in questo Parma lui è nettamente il valore aggiunto.
Per Biabiany invece si può immaginare un futuro diverso? L’impressione è che anche per lui la squadra di Donadoni sia quella perfetta, che gli permette di esprimersi al meglio delle sue possibilità. Però nel suo caso è più probabile che la qualificazione all’Europa League possa essere decisiva.
Perché? Biabiany ha sei anni meno di Cassano, sta raggiungendo la piena maturità calcistica e può aspirare ad un salto di qualità in una squadra europea. Se questa sarà il Parma allora potrebbe anche restare, anche perché la squadra avrebbe bisogno di lui per essere competitiva.
Altra conferma “che scotta” è quella di Paletta: la sua cessione di può considerare probabile? Direi di sì, ormai Paletta è diventato un difensore di prima fascia nel nostro campionato e non a caso ha buone chance di andare ai mondiali. Milan e Napoli sembrano le più interessate al momento: se lo acquisteranno faranno un gran colpo.
Per Amauri 6 gol in campionato e una stagione di alti e bassi: sarà ancora lui il centravanti? Anche in questo caso l’Europa può essere una discriminante di rilievo. Se arriverà la qualificazione allora credo che servirà un altro attaccante di livello, oltre che un centrocampista in più. In questo senso però il Parma potrà coinvolgere la propria Primavera che sta sfornando giocatori molto interessanti.
Per esempio?
Alberto Cerri, attaccante classe 1996, è già nel giro della prima squadra e Donadoni lo porta spesso in panchina. Ha qualità non comuni e può migliorare molto. Per il centrocampo invece penso all’italo argentino Josè Mauri, che ha già debuttato in Serie A contro l’Udinese. Anche lui ha 17 anni e l’anno prossimo potrà essere un bel ricambio per i titolari.
Infine Donadoni, l’artefice del “miracolo”: vorrà proseguire il lavoro l’anno prossimo? Credo sia pronto per allenare una squadra più blasonata però non penso che sarà il Milan. Seedorf è stato scelto personalmente da Silvio Berlusconi che non vorrà rinnegare la propria scelta tanto presto. Le occasioni per Donadoni non mancheranno: se partirà ci vorrà un allenatore di esperienza, che possa mantenere il Parma nella situazione attuale.
Uno come Stefano Pioli, quest’anno esonerato dal Bologna? E’ già stato a Parma ma l’esperienza del 2006-2007 non fu fortunata, non so quanto possa volere un ritorno. E’ anche vero che in Emilia si è riscattato con il Bologna, e che in ogni caso resta un allenatore molto bravo.
(Franco Vittadini)