Josep Guardiola non sarà più l’allenatore del Barcellona a partire dalla prossima stagione. Dopo 4 anni e 13 trofei vinti, dopo il grande gioco espresso, i blaugrana hanno dato l’annuncio che mai avrebbero voluto dare. Sarà Tito Vilanova, secondo di Guardiola, a proseguire il compito impossibile: andare avanti, cercando di non far rimpiangere Guardiola. Hanno sorpreso le motivazioni dell’addio, anche se erano ampiamente annunciate: il tempo, la fatica, lo stress. “Quattro anni sono un’eternità, sono stanco”. Talmente stanco che pare abbia deciso di prendersi un anno sabbatico, un po’ di riposo, e poi con tutta calma decidere se ripartire, e da dove. Quella dello stress è una motivazione che sicuramente regge: pensiamo a quanta fatica deve costare il cercare di rimanere costantemente ai vertici del calcio mondiale, soprattutto se alleni il Barcellona e pratichi un gioco per il quale in ogni singola partita sei super favorito e tutti si aspettano che tu stravinca con tre gol di scarto, porti a casa tutti i trofei e lo fai anche dominando sul piano del gioco. Non deve essere semplice; poi però pensiamo ai 26 anni di Ferguson sulla panchina del Manchester United, non esattamente un club di seconda fascia, e subito le quattro stagioni di Guardiola appaiono niente al confronto. Ecco perchè abbiamo contattato telefonicamente Marcello Lippi, che ha allenato la Juventus per otto stagioni e mezzo (in un primo periodo) tra il 1994 e il febbraio 1999, vincendo tutto e proponendo i bianconeri come uno dei migliori team in Europa. Gli abbiamo chiesto se gli sia mai capitato di avere questi problemi di stress, di accusare la fatica, di pensare a lasciare nel corso della sua avventura juventina. “No, a me non è mai capitato, pereciò non sono in grado di giudicare questo tipo di stanchezza psicologica”, ha risposto Lippi, in esclusiva per ilsussidiario.net. Poi ha proseguito: “Mi pare che Guardiola sia una persona molto, molto, seria, oltre che bravo naturalmente, ma innanzitutto appunto molto seria: se ha avvertito queste sensazioni, con grande serietà le ha comunicate alla sua società, e poi ha preso questa decisione”. Colpisce il continuo utilizzo dell’aggettivo “serio” riferito a Guardiola, perchè è la sensazione che hanno avuto un po’ di tutti: quella di una persona che davvero incarna il gentleman. Anche per questo sarà difficile non vederlo più sulla panchina del Barcellona, come di un altro club. Vilanova avrà davvero un compito arduo dal prossimo luglio:
Quello di proseguire l’opera cominciata e portata a termine da Guardiola, cioè di innalzare il Barcellona allo status di una delle squadre più forti di tutti i tempi. Al campo l’ardua sentenza per capire e vedere come andrà a finire, e un “Torna presto” a Guardiola.