Adesso è ufficiale: Gianmarco Pozzecco segue ancora una volta il cuore e diventa il nuovo allenatore della Fortitudo Bologna. Il suo compito? Intanto sostituire un’istituzione come Matteo Boniciolli, coach nelle ultime quattro stagioni in biancoblu, e poi provare a riportare la F in Serie A1. La situazione al momento non è straordinaria: Bologna è seconda in classifica nel girone Est, con due vittorie nelle ultime cinque partite e l’Alma Trieste che ha ripreso il virtuale fattore campo in una serie di finale (lo scorso anno le due squadre si sono incrociate in semifinale). Avevamo lasciato Pozzecco, dopo l’esonero a Varese, nell’esperienza da vice in Croazia: per due anni era stato assistente dell’ex compagno di squadra Veljko Mrsic (insieme hanno vinto lo scudetto a Varese) nel Cedevita Zagabria, ma il richiamo dell’Italia e del PalaDozza è stato troppo forte. Dicevamo scelta di cuore: se nel 2014 la Mosca Atomica aveva accettato la chiamata di Varese, squadra nella quale ha giocato per otto anni diventando bandiera, simbolo ed eroe del tricolore della stella (recentemente la città gli ha anche dato la cittadinanza onoraria), con la Fortitudo l’eclettico playmaker era stato tra il 2002 e il 2005. Senza vincere, ma entrando comunque nel cuore dei tifosi e legandosi alla piazza. Magari non come con i biancorossi, ma tant’è: quando Boniciolli ha rassegnato le dimissioni, il nome di Pozzecco è emerso subito nelle indiscrezioni ed è diventato ufficiale poco dopo. C’è chi dice che la scelta del Poz sia “gigiona”: un allenatore benvoluto cui difficilmente si potrà imputare un eventuale fallimento (da queste parti hanno perso una finale e una semifinale per la promozione negli ultimi due anni). Sia come sia, per vedere se funzionerà bisognerà aspettare il campo: prossimo impegno sabato 31 marzo contro Montegranaro. Leggerina: la Poderosa con una vittoria effettuerebbe l’aggancio al secondo posto.
L’ADDIO DI BONICIOLLI
Le dimissioni di Boniciolli, che non ha esitato a definire i tre anni e mezzo in Fortitudo come “i più belli della mia vita lavorativa”, sono arrivate per cause fisiche: nelle scorse settimane, come spiegato anche dal comunicato della società, il coach si era sottoposto a un doppio intervento di otorinolaringoiatria, lasciando anche la panchina al suo vice. Si è ripreso, ma l’aver affrettato i tempi di recupero ha portato ad un affaticamento che non era più gestibile: lo stesso allenatore ha detto di voler essere una risorsa e non un peso, e dunque ha deciso di lasciare. “I miei giocatori ultimamente mi hanno visto cadaverico” ha spiegato, affermando come il gruppo fosse preoccupato per le sue condizioni e dunque non potesse giocare tranquillo; durante la conferenza stampa di addio ha anche avuto il tempo per rivolgere un “pezzo di m…” a certi commenti social che sostenevano come la ricaduta fosse figlia di una violenta discussione con la squadra. Già, i social e i tifosi: il rapporto di Boniciolli con il popolo Fortitudo non è sempre stato rose e fiori. La sua capacità come allenatore è più o meno riconosciuta, e certo i risultati sono sotto gli occhi di tutti; tuttavia, parte del tifo biancoblu sosteneva da tempo che finchè fosse rimasto lui in panchina la promozione non sarebbe arrivata, e che alcune pesanti sconfitte in stagione fossero imputabili innanzitutto alla sua difficoltà nel gestire il roster. A Pozzecco il compito di fare meglio: non sarà semplice, significherebbe essere in Serie A1 il prossimo anno. Riguardo Boniciolli, ha già detto di voler tornare ad allenare: a lui va il nostro grosso in bocca al lupo perchè si possa rimettere al 100%.